Categoria: Numero 11 (autunno 2016)

Dal diario di una traduttrice: Lost & Found, oggetti (e soggetti) smarriti

DIVAGAZIONI A PROPOSITO DI DUE LIBRINI RECENTI

di Rossella Bernascone |

Poco meno di quarant’anni fa, nell’estate del mio contento in cui muovevo i primi passi nella traduzione poetica appoggiandomi agli unici due puntelli a disposizione, Giorgio I e Giorgio II: Teoria e storia della traduzione di Georges Mounin e After Babel di George Steiner, affamata di libri che mi parlassero dell’oggetto del mio innamoramento, mi emozionai scovando su una bancarella di libri usati il titolo La traduzione.

Traduzioni di Françoise Brun in volume (prime edizioni)

a cura di Silvia Guzzi | 1979 Manfredo Tafuri, Projet et Utopie. De l’Avant-garde à la Métropole, Paris, Dunod (da Progetto e utopia. Architettura e sviluppo capitalistico, Bari, Laterza, 1973) 1981 Francesco Moschini, Massimo Scolari. L’architecture de l’incertitude [avec Franco…

La Bibbia in italiano

a cura di Norman Gobetti |

L’elenco pressoché completo delle volgarizzazioni dell’Antico e del Nuovo Testamento, sia confessionali che laiche

La recensione / 1 – Finalmente gli “ideogrammi” giapponesi in italiano

di Giuseppe Pappalardo |

A proposito di Kanji. Grande dizionario giapponese-italiano dei caratteri a cura di Simone Guerra. Bologna, Zanichelli editore s.p.a., 1182 pp., € 38,00″

Quando un discente italiano si appresta alla traduzione o alla comprensione di un testo in lingua giapponese il solo dizionario bilingue non è sufficiente. A differenza delle lingue con un sistema di scrittura fonografico, infatti, la lingua giapponese viene scritta attraverso un sistema di scrittura che oltre a due alfabeti sillabici di tipo fonografico (kana) comprende caratteri logo-fonografici di origine cinese (kanji). I sinogrammi, calco morfologico della parola giapponese kanji (kan=Cina; ji=carattere), sono

La recensione / 2 – Una riflessione militante sulle lingue (e sui testi) “minori”

di Massimo Bonifazio |

A proposito di: Giovanni Nadiani, Un deserto tutto per sé. Tradurre il minore, Homeless Book, Faenza, 2015, pp. 354, € 31,50 (e-book € 6.99)

Non ho avuto la fortuna di conoscere personalmente Giovanni Nadiani, ma l’occasione di recensire il suo libro, all’inizio dell’estate scorsa, aveva stimolato la mia curiosità; e come il giovane Holden di Salinger alla fine di certi bei romanzi, volentieri a fine lettura gli avrei fatto una telefonata. Purtroppo una malattia lo ha portato via il 27 luglio scorso, prima che questo potesse accadere,

La recensione / 3 – Il ruolo delle traduzioni nel mercato editoriale

di Damiano Latella |

A proposito di «Tirature ’16», a cura di Vittorio Spinazzola, Milano, il Saggiatore / Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, 2016

Chi parla di traduzione in modo pragmatico è sempre il benvenuto. Proprio per questo, consigliamo la lettura di questo «Tirature ’16», l’annuario sulla produzione editoriale disponibile gratuitamente on line (http://www.fondazionemondadori.it/cms/culturaeditoriale/799/tirature-16-un-mondo-da-tradurre). Quando si parla di industria culturale, come da anni fa egregiamente «Tirature», spesso ci si sofferma solo sugli autori, in particolare quelli che vendono di più, trascurando il ruolo che i traduttori svolgono nella circolazione dei libri in tutto il mondo.

La recensione / 4 – Speciazione, evoluzione, nicchia ecologica

di Paolo Cocco |

A proposito di Ana Pano Alamán e Fabio Regattin, Tradurre un classico della scienza. Traduzioni e ritraduzioni dell’Origin of Species di Charles Darwin in Francia, Italia e Spagna, Bologna, Bononia University Press, 2015

Chi affida la recensione di un saggio di traduzione a un naturalista conosce i rischi che corre: i lettori, e con loro la redazione, si preparino a trovare riferimenti a un mondo che più che di parole e pagine è fatto di carne e di legno, di sangue e di linfa.

Questo è particolarmente vero quando il libro da recensire si presta per natura ai parallelismi. È il caso di questo pregevole lavoro.

La recensione / 5 – I vincoli che offrono libertà

di Daniele Petruccioli |

A proposito di Franco Nasi, Traduzioni estreme, Macerata, Quodlibet, 2015, 176 pp. , € 18

Nel suo famoso Dire quasi la stessa cosa (Bompiani 2003), Umberto Eco dedica un intero capitolo (pp. 299-314 dell’edizione 2006) a una serie di casi particolari: due sono autotraduzioni (Joyce in italiano, Tagore in inglese), il terzo è la traduzione di Eco stesso del testo oulipista forse meglio conosciuto di Raymond Queneau, Esercizi di stile. Benché ciascuna a modo suo (sul piano stilistico, semantico, culturale), tutte queste traduzioni sono caratterizzate da una sconcertante libertà – almeno dal punto di vista di una certa vulgata attenta al «significato» – rispetto al testo originale.

La recensione / 6 – Utili nuove indicazioni, ma uno sguardo un po’ rétro

di Franco Nasi |

A proposito di Francesco Laurenti, Tradurre. Storie, teorie, pratiche dall’antichità al XIX secolo, Roma, Armando, 2015, 272 pp., € 25

Le numerose e articolate teorie sul tradurre di questi ultimi decenni, quasi unanimemente, tendono a mettere al centro delle loro ricerche la descrizione dell’atto traduttivo. Inutile definire delle regole valide in generale; sembra invece essere più proficuo cercare di comprendere le norme che entrano in gioco in una particolare situazione traduttiva (editoriale, accademica, creativa ecc.) o in un determinato momento storico culturale. Così si guarderà alla possibile o presunta differenza fra traduzione, adattamento, imitazione, riscrittura, e da ultimo trans-creazione, con uno sguardo problematico e non definitorio,

La recensione / 7 – Voli e cadute di un grande ispanista

di Valerio Nardoni |

A proposito di Vittorio Bodini. Traduzione, ritraduzione, canone, a cura di Nancy De Benedetto e Ines Ravasini, Lecce, Pensa Multimedia Editore, 2015, 282 pp., € 35,00

Vittorio Bodini (1914-1970), poeta, traduttore, studioso militante e docente universitario, occupa un posto di primo piano nell’ispanistica del secolo scorso, soprattutto grazie alla sua opera di traduttore, che trova forse nella versione einaudiana del Don Chisciotte (1957) il suo punto più alto. A essa si affiancano però altri imprescindibili contributi, come, ad esempio, l’antologia dei Poeti surrealisti spagnoli (Einaudi, 1963),