Categoria: Al lettore

In chiusura

Questo numero, il numero 21, è l’ultimo numero di «tradurre».

A più di dieci anni dal numero 0, la nostra rivista chiude e la testata «tradurre» non esisterà più.

L’abbiamo fondata con il desiderio di creare un luogo –  diverso dalle sedi (poche) nelle quali all’epoca si collocava il dibattito sulla traduzione – dove poter parlare di traduzione, anzi del tradurre, come pratica che “cambia il mondo”. Volevamo farlo in modo scientificamente solido e documentato, ma lasciando anche spazio e legittimità agli aspetti più umani e personali. Al centro si collocava una nostra idea di traduzione in quanto ingranaggio di quella macchina complessa e poderosa che è la filiera del libro e di un’editoria che si occupa di scegliere, selezionare, pubblicare, far circolare libri, idee, linguaggi. Insomma, per noi la traduzione era e continua a essere un modo di costruire cultura, un atto mai neutro, mai slegato da meccanismi economici, politici, da contesti storici.

Siamo riusciti nel nostro intento?

In parte sì.

Poesia, Economia, Editoria e altre rime tempestose

UN NUMERO MONOGRAFICO SULLA TRADUZIONE DI POESIA IN ITALIA
A CURA DI FRANCO NASI |

Non molto tempo fa, ad un convegno sulla traduzione, una giovane traduttrice e consulente editoriale, con buona esperienza e solida reputazione, all’interno di un discorso articolato e pieno di buon senso pratico, aveva detto che un libro di narrativa non vende di più o di meno se la traduzione è più o meno buona. La bontà della traduzione, a suo dire,

Tradurre (per il) teatro

UN NUMERO MONOGRAFICO A CURA DI GIOVANNI GRECO | Gli studi sulla traduzione hanno conosciuto negli ultimi quarant’anni una fioritura senza precedenti per quantità e per qualità. Ci sono stati tuttavia, all’interno di questo rigoglio, settori della letteratura e della comunicazione in senso più ampio che hanno rappresentato un oggetto privilegiato per la ricerca e altri più trascurati.

Mon semblable, mon frère!

NESSUNO PIÙ DEL TRADUTTORE ha diritto di fare propria la baudelairiana chiamata di correo al lettore. Lettore per eccellenza, ancor più di altri scrittori il traduttore è costretto a contare sulla complicità del collega lettore perché passi sotto silenzio la sua ipocrita pretesa di parlare per conto terzi. Il traduttore sta nascosto a casa sua, il lettore non sa a chi si sta affidando, o fa finta di non saperlo.

NESSUNO PIÙ DEL TRADUTTORE ha diritto di fare propria la baudelairiana chiamata di correo al lettore. Lettore per eccellenza, ancor più di altri scrittori il traduttore è costretto a contare sulla complicità del collega lettore perché passi sotto silenzio la sua ipocrita pretesa di parlare per conto terzi. Il traduttore sta nascosto a casa sua, il lettore non sa a chi si sta affidando, o fa finta di non saperlo.