Categoria: Strumenti

La recensione / 4 – Costruire ponti: la traduzione come strumento per una politica e poetica dell’ospitalità

di Giulia Grimoldi |

A proposito di: Paola Zaccaria, La lingua che ospita. Poetiche politiche traduzioni, Milano, Meltemi, , 2017, 289 pp., € 20,00

Border, confini, ibridazione, creolizzazione, impurità, complessità: come entrano nella riflessione sulla letteratura (e sulla traduzione) questi concetti legati al tema delle migrazioni cui assistiamo quotidianamente? Nella seconda edizione de La lingua che ospita, frutto di una rilettura che conferma la necessità di utilizzare la lente del border critical thinking come strumento chiave per interpretare gli attraversamenti planetari contemporanei e le nuove costruzioni di muri, Paola Zaccaria pluralizza le coordinate indicate nel sottotitolo, Poetiche, politiche, traduzioni,

La recensione / 5 – La traduzione nella lente di Darwin

di Giulia Baselica |

A proposito di : Fabio Regattin, Traduction et évolution culturelle, Paris, L’Harmattan, 2018, pp. 185, €19,50

Già il titolo di questo saggio nella sua densa sinteticità presenta le colonne portanti di una costruzione interpretativa della traduzione tanto inconsueta quanto, per molti aspetti, illuminante: la traduzione come segno e atto dell’evoluzione culturale.

L’autore, Fabio Regattin, è ricercatore di Lingua francese e traduzione e si occupa di traduzione editoriale e teatrale, e il volume Traduction et évolution culturelle è pubblicato in una collana interamente dedicata alla teoria e alla pratica della traduzione, di cui ci occuperemo più ampiamente in un prossimo numero di «tradurre».

La recensione / 1 – Né “straniante” né “addomesticante”

di Daniele Petruccioli |

A proposito di: Lutz Seiler, Kruso, tradotto da Paola del Zoppo, Bracciano, Del Vecchio, 2015, pp. 608, € 18,00

Il primo romanzo di Lutz Seiler, poeta, saggista e scrittore di racconti nato nel 1963 nell’allora Repubblica democratica tedesca, tra le voci più interessanti della Germania contemporanea, uscito per la collana «Insel» della Suhrkamp nel 2014 e subito caso letterario, campione di vendite e vincitore di premi come l’Uwe Johnson e il Buchpreis 2014, è approdato nel 2015 in Italia

La recensione / 2 – Elogio della provvisorietà

di Franco Nasi |

A proposito di: Emilio Mattioli, Il problema del tradurre (1965-2005), a cura di Antonio Lavieri, Modena, Mucchi editore, 2017, pp. 200, € 15,00

Sarebbe comodo poter dire: si deve tradurre così, ma c’è una confusione di piani, quando si introduce in àmbito letterario la precettistica propria della grammatica. Inevitabilmente l’imposizione di un metodo risulta riduttiva, semplifica un problema complesso, ignora la storia. Il problema che si pone è quello di arrivare ad ammettere la pluralità dei metodi, senza cadere in un giustificazionismo illimitato, in un relativismo privo di rigore (pp. 172-73).

La recensione / 3 – Tradurre significa reinventare

A proposito di Daniele Petruccioli, Le pagine nere. Appunti sulla traduzione dei romanzi, Roma, La Lepre Edizioni 2017, pp. 256, € 18,00

di Barbara Ivancic |

Con Le pagine nere. Appunti sulla traduzione dei romanzi Daniele Petruccioli propone una riflessione piuttosto insolita sull’arte del tradurre. Insolita o quantomeno curiosa è già l’immagine scelta come titolo del libro: le pagine nere sono le pagine già scritte da altri con cui si confronta il traduttore, l’esatto contrario delle proverbiali pagine bianche che devono essere riempite dallo scrittore. Qualche lettore coglierà in questa metafora un rimando intertestuale a Daniele Del Giudice, ma il passaggio dalle pagine nere alla traduzione non è certo immediato.

La recensione / 4 – Un protagonista della scena letteraria anni sessanta

di Alessio Mattana |

A proposito di: Marino Fuchs, Enrico Filippini editore e scrittore. La letteratura sperimentale e il Gruppo 63, Roma, Carocci editore, 2017, pp. 303, € 29,00

Era proprio l’uomo dei cominciamenti, degli inizi, per usare un’espressione che Petrarca attribuiva a sé stesso, un uomo tanta ceptorum moles, dalla grande mole di cominciamenti, proprio l’opposto dello spirito sistematico, malgrado avesse tradotto Husserl, che è l’ultimo dei grandi sistemi della filosofia, malgrado fosse nato da lì era proprio l’opposto dello spirito sistematico che vuol giungere a una conclusione, per lui era […] impensabile concludere, era un critico dell’idea di conclusione (p. 21)

Questo ritratto è di Massimo Cacciari

La recensione / 5 – Fitness per traduttori

di Damiano Latella |

A proposito di: Olivia Crosio, Incatenati alla tastiera. Manuale di sopravvivenza per traduttori, Milano, Bibliografica, pp. 96, € 9,90

RECENSORE: Cara Redazione, perché per una volta non recensiamo un libro diverso dal solito? Non il solito manuale che vuole insegnare a tradurre soffermandosi sul testo originale, bensì un prontuario che illustra i diversi aspetti della professione, positivi e negativi, per affrontare meglio la vita di tutti i giorni? L’ha scritto una collega dalla lunga esperienza, con più di duecentocinquanta titoli all’attivo.

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La recensione / 6 – Come la merce libro è stata prodotta da settant’anni in qua e qual è il suo mercato

di Gianfranco Petrillo |

A proposito di: Gabriele Turi, Libri e lettori nell’Italia repubblicana. Roma, Carocci, 2018, pp. 154, € 14,00

Gabriele Turi è uno dei padri fondatori della tardiva ma ormai abbastanza agguerrita storia dell’editoria in Italia. Docente di storia contemporanea a Firenze, direttore della rivista «Passato e presente», autore di Casa Einaudi (Bologna, Il Mulino, 1990) e curatore, con Iolanda Palazzolo, di una pionieristica Storia dell’editoria nell’Italia contemporanea (Firenze, Giunti, 1997), ha fondato nel 2001 e diretto per tutta la sua esistenza, fino al 2013, una piccola ma sostanziosa e preziosa rivista, «La Fabbrica del libro»,

La recensione / 7 – Siate realisti, usate il vocabolario

di Giulia Baselica

A proposito di: Elisa Cadorin e Irina Kukushkina, Dizionario tecnico russo, Milano, Hoepli, 2017, pp. 683, € 49,90

Ci sono oggi in Russia autori che traggono motivo di rinnovata e reinterpretata ispirazione dalla cospicua produzione di un genere di romanzo tipicamente sovietico, quello di ambientazione industriale, fiorita a partire da Cement di Fedor Gladkov, nel 1925, fino agli anni settanta. Ne fanno fede le opere di Oleg Divov e Maks Rublev, di Ksenija Bukša, di Sergej Šargunov. Chi dovesse affrontare la traduzione di questo tipo di letteratura, d’altronde contigua a un’ampia saggistica, tutt’altro che secondaria per la lingua russa, farà bene a ricorrere a questo dizionario.