SECONDA PARTE DELLA STORIA
di Gianfranco Petrillo |
Il 20 luglio 1944 Enrico Rocca si suicidò. Goriziano del 1895, e quindi suddito dell’Austria-Ungheria, a quella patria aveva voltato le spalle giovanissimo per slanciarsi verso quella che sentiva la sua vera, l’Italia. Studente a Venezia, a vent’anni, nel 1915, aveva fondato con altri un giornalino significativamente intitolato «Guerra», che abbracciava il credo futurista dell’«igiene del mondo». E c’era andato volontario, in guerra, ed era stato anche gravemente ferito. Poi, nel marzo del 1919, era in piazza San Sepolcro, a Milano, tra i fondatori dei Fasci italiani di combattimento.