Categoria: Quinte di copertina

La baldanza

di Eva Allione

autrice di Dambudzo Marechera, La casa della fame, Roma, Racconti edizioni, 2019 (da The House of Hunger, London, Ibadan, Nairobi, Heinemann African Writers Series, 1978) | 

Comincio con cautela, questo testo mi fa paura. Da subito la trama – un giovane prende le sue cose e se ne va di casa dopo uno scontro col fratello; scoprirà di non poter fuggire dalla Casa della fame che è lo Zimbabwe – si sgretola in un maelstrom di immagini, di flashback e di flashback nei flashback. Secondo l’editore l’incipit chiamerebbe un passato prossimo, ma temo che un tempo così concreto e quotidiano non regga lo slancio delle scene più allucinate.

Ascolta, padre

di Giuseppe Giovanni Allegri

autore di Ali Bécheur, I domani di ieri, Milano, Francesco Brioschi Editore, 2019 (da Les lendemains d’hier, Tunis, Éditions Elyzad, 2017) | 

I domani di ieri è un romanzo in memoria di un padre ingombrante dal quale l’autore si è allontanato per poter finalmente diventare adulto: i capitoli alternano il racconto del figlio scrittore alla biografia del padre Omar, avvocato difensore durante la lotta per l’indipendenza della Tunisia, che Bécheur ricostruisce attraverso indizi e scarse memorie (vere o fittizie all’occorrenza). Man mano i due racconti si fondono in un unico memoriale fatto di ricordi comuni corredati da eventi d’epoca.

La distanza più breve (tra due lingue)

di Federica Gavioli

autrice di Chinelo Okparanta, La felicità è come l’acqua, Roma, Racconti edizioni, 2019 (da Happiness, Like Water, Boston, Houghton Mifflin Harcourt, 2013) | 

Chinelo Okparanta ci porta lontano. Dieci racconti per colmare la distanza che separa un quartiere rispettabile di Port Harcourt, in Nigeria, da una villetta dall’altra parte dell’oceano, nel New Jersey. Dieci racconti in cui si intrecciano storie di violenza domestica, lo spauracchio della sterilità, l’omosessualità vissuta come tabù e le subite differenze di classe: storie intervallate dal rumore degli ignami pestati nel mortaio e profumi sconosciuti che si sprigionano da pentole fumanti.

Il ritmo è quello del racconto orale: si procede saltando all’indietro o di lato su storie parallele; si “ascoltano” notizie passate di bocca in bocca, pettegolezzi, proverbi antichi e favole tramandate da generazioni. Al traduttore tocca dipanare la matassa e ricostruire le trame. Più che un compito di chirurgia cronologica, è una caccia al tesoro, dove, tra gli accavallamenti e i depistaggi narrativi, l’obiettivo è trovare la struttura portante del racconto.

Tradurre la natura

di Andrea Romanzi

autore di Gert Nygårdshaug, L’amuleto, Milano, SEM, 2018 (da Jegerdukken, Oslo, Cappelen Damm, 1987) | 

L’amuleto del norvegese Gert Nygårdshaug è il secondo episodio di una serie che conta ben dodici volumi con protagonista Fredric Drum. Pur non presentando particolari sfide traduttive (a differenza, per esempio, del secondo volume, Fredric Drum e il re di pietra, in cui il protagonista incontra una setta formata da giovani punk filosofi che parlano una lingua inventata), questo thriller ecologico ha richiesto molta attenzione nella resa di elementi stilistici e strutturali del testo, per restituire ai lettori italiani la cifra del particolare impianto narrativo di Nygårdshaug.