Quanto si traduce Camilleri: il caso della Spagna

di Lorenzo Cittadini (traduzione di Cuanto se traduce Camilleri: el caso de España, de Giovanni Caprara y Daniel Romero Benguigui

La saga dei romanzi polizieschi di cui è protagonista il commissario Salvo Montalbano è stata anche in Spagna uno degli eventi letterari più importanti degli ultimi decenni, come dimostrano le numerose traduzioni realizzate in varie lingue, comprese quelle ufficiali dello Stato spagnolo (castigliano, catalano, galiziano e basco). Le enormi aspettative generate dall’opera di Camilleri in Spagna non sono certamente paragonabili al successo ottenuto in Italia, soprattutto per quanto riguarda le vendite. Non è stato possibile accertare i dati economici esatti: informazioni abbastanza attendibili, comunque, parlano di cifre importanti, anche se (come spesso accade) piuttosto influenzate dalle stesse case editrici, reticenti nell’offrire ulteriori dettagli. Niente di simile a quanto accaduto in Italia: dalle 10.000 copie del 1994 si è passati alle 150.000 del 1998 e questo grazie a una sola opera,Un mese con Montalbano (Mora 1999). Il repentino successo dello scrittore siciliano si è esteso velocemente a tutto il Mediterraneo e ha raggiunto in pochi anni paesi limitrofi dall’enorme potenziale economico nell’industria del libro (in particolare la Francia e il Portogallo). In Spagna, come avremo modo di leggere più avanti, i diritti editoriali delle opere di Camilleri sono gestiti da un totale di quattordici case editrici (un fenomeno che dovrà essere sicuramente analizzato in futuro). Le prime, quelle storiche, sono Emecé (che ha acquistato i diritti della saga del commissario Montalbano e si è occupata della diffusione dell’opera del nostro autore in lingua castigliana), Destino (che si è interessata al ciclo storico) e Edicions 62 (che si occupa, invece, della diffusione in lingua catalana di entrambi i filoni).

Col passare degli anni, però, si aggiungono altre case editrici e l’opera di Camilleri comincia a estendersi in tutta la penisola. Sono in totale sedici i traduttori incaricati della resa del peculiare e difficile linguaggio camilleriano.

Le case editrici

Cominciamo con alcuni cenni storici sui tre gruppi editoriali fautori della diffusione dell’opera di Camilleri in Spagna. Come abbiamo s’è detto, inizialmente le case editrici interessate all’autore italiano sono Emecé, Destino e Edicions 62. Qualche anno dopo, però, si affacciano altri nomi: Gadir (che si interessa soltanto della diffusione dell’opera di Camilleri in lingua castigliana), Gallo Nero (che fa lo stesso), Erein (in basco), Galaxia (in galiziano), Bromera (in catalano), RBA (in castigliano), La Magrana (in catalano), Papel de Liar (in castigliano) e infine Anagrama (in castigliano).

Il gruppo Emecé, fondato a Buenos Aires nel 1939, è diretto inizialmente da Bonifacio del Carril. Nei primi anni di attività, rivolge il proprio interesse alla pubblicazione di opere nazionali e internazionali provenienti soprattutto dal contesto latinoamericano ma anche da altre “latitudini” letterarie. Tra gli autori più noti, Emecé pubblica le opere di Jorge Luis Borges, Adolfo Bioy Casares, Albert Camus e Franz Kafka. La direzione di questa casa editrice cambia mezzo secolo dopo, nel 1992, con l’arrivo di Pedro del Carril e Sigrid Kraus. Nuovi titoli e nuovi autori si aggiungono a quelli ormai consacrati, entrando a far parte della linea editoriale del gruppo finché, nel 2000, la filiale spagnola di Emecé è assorbita dal gruppo Planeta. La fusione completa avviene nel 2002. Il marchio cambia nome e diventa dunque Salamandra, così come lo conosciamo oggi, con sede a Barcellona. Il successo del gruppo arriva immediatamente grazie alle nuove acquisizioni, tra cui spicca la saga di Harry Potter e degli Dei dell’Olimpo di Rick Riordan. Le pubblicazioni di Salamandra includono diversi marchi, come Salamandra Negra, Català Salamandra Graphic, Fun & Food Salamandra e Blue Salamandra.

L’obiettivo di Quinteto (una iniziativa editoriale voluta dagli editori Anagrama, Edhasa, Salamandra, Tusquets, Península y Muchnik) è chiaro fin da subito: diventare un punto di riferimento nazionale per la diffusione di libri in formato tascabile. Anche alcune opere di Camilleri entrano a far parte del catalogo (come avremo modo di vedere più avanti).

Il gruppo Destino, che come abbiamo già visto si dedica alla traduzione del cosiddetto “filone storico” di Andrea Camilleri, nasce nel 1942. L’obiettivo principale è quello di sostenere gli autori mediante la concessione di importanti riconoscimenti alla loro attività, offrendo compensi economici per il loro contributo alla cultura. Nel 1944 crea il Premio Nadal, il premio più antico e famoso dedicato alla letteratura spagnola. Al Nadal, nel 1968, si aggiunge anche il Premio Josep Pla, destinato alla narrativa inedita in catalano. Ma altri due premi iniziano a far capolino sulla scena letteraria spagnola: l’Apel·les Mestres, creato nel 1980 e destinato alla letteratura per ragazzi , e il Premio de Novela Francisco Casavella, nato nel 2010 per la promozione di giovani autori. Nei suoi primi anni di vita, Destino dedica le proprie risorse alla diffusione delle opere dei più importanti romanzieri spagnoli della prima metà del XX secolo. Fra tutti, riconosciamo l’elevato valore letterario di Camilo José Cela, Miguel Delibes, Juan Goytisolo e Josep Pla. A questi autori se ne aggiungono presto altri, rappresentanti di un’epoca più vicina alla nostra, come Rosa Regás, Rafael Argullol o Carme Riera, per citarne solo alcuni. Andrea Camilleri non poteva certamente mancare nel catalogo di Destino.

Infine, la terza casa editrice è la catalana Edicions 62, fondata nel 1962 a Barcellona proprio nel giorno di Sant Jordi. Fin da subito, l’obiettivo di questa casa editrice è quello di tradurre in catalano opere fondamentali del patrimonio universale della letteratura. Oggi il catalogo di Edicions 62 presenta circa 4000 titoli: non solo letteratura, ma anche testi scientifici, enciclopedie e altro ancora.

I traduttori di Camilleri

1. In castigliano

Troppo spesso, purtroppo, l’informazione disponibile sui professionisti coinvolti nel processo traduttivo è parziale, incompleta se non inaccessibile. Nelle pagine web di molti editori non sono riportati il più delle volte i nomi dei traduttori e dei collaboratori abituali. Per questo motivo, in molti casi troviamo solo brevi riferimenti, mentre più raramente disponiamo di maggiori dettagli.

Per quanto riguarda Emecé, la cui attività viene successivamente portata avanti da Salamandra e da Quinteto, i traduttori di Andrea Camilleri sono Elena de Grau Aznar, María Antonia Menini Pagès, Teresa Clavel Lledó, Carlos Mayor Ortega e David Paradela López.

Elena de Grau Aznar è stata la prima traduttrice di Camilleri negli anni novanta, quando le è stato affidato Un mes con Montalbano (1999). Muove i suoi primi passi nel mondo dell’editoria nel 1978, anno in cui viene pubblicata una sua raccolta di poesie. Per quanto riguarda il suo curriculum traduttivo, ha tradotto varie opere di autrici americane, tra cui i romanzi della serie Sweet Valley di Francine Pascal, e alcuni manuali di storia dell’arte.

Particolare interesse merita l’opera di María Antonia Menini Pagès, che ha tradotto ben ventitré romanzi del ciclo Montalbano. In ordine di pubblicazione ricordiamo El perro de terracota (Emecé/Salamandra, 1999), El ladrón de meriendas (Emecé/Salamandra/Quinteto, 2000), La voz del violín (Emecé/Salamandra/Quinteto, 2000), La Nochevieja de Montalbano (Salamandra, 2001), La excursión a Tindari (Salamandra/Quinteto, 2001), La forma del agua (Emecé/Salamandra/Quinteto, 2002), El movimiento del caballo (Salamandra, 2003), El olor de la noche (Salamandra/Quinteto, 2003), oltre a El miedo de Montalbano (2004), Un giro decisivo (2004), La captura de Macalé (2005), El primer caso de Montalbano (2006), La paciencia de la araña (2006), Privado de título (2007), La luna de papel (2007), La pensión Eva (2008), Vosotros no sabéis (2008), Ardores de agosto (2009), Las alas de la esfinge (2009), El color del sol (2009), La pista de arena (2010), El traje gris (2011) y El campo del alfarero (2011) , tutti per Salamandra.

Teresa Clavel Lledó ha tradotto sette romanzi della serie del commissario Montalbano e ha raccolto il testimone di Menini Pagès. Nel 2012 ha tradotto per Salamandra La edad de la duda. Per la stessa casa editrice ha tradotto anche La danza de la gaviota (2012), La búsqueda del tesoro (2013), La sonrisa de Angélica (2013), Un sábado con los amigos (2014), Juego de espejos (2014) y Un filo de luz (2015). Teresa Clavel ha collaborato inoltre con diverse case editrici, tra cui Debolsillo, Grijalbo, Mondadori e Montena.

Carlos Mayor Ortega ha tradotto nel 2016 due romanzi di Camilleri, Una voz en la noche e Muerte en mar abierto, sempre per Salamandra. È diventato quindi uno dei nuovi traduttori in castigliano dell’opera di Camilleri. Ha tradotto Tom Wolfe, Doris Lessing, Vita Sackville-West, Saki, Emilio Salgari e altri autori.

Infine, David Paradela López, traduttore di Mujeres (Salamandra, 2015), a differenza dei colleghi citati è attivo online. Gestisce personalmente il suo profilo su Twitter (@Malapartiana; https://twitter.com/malapartiana?lang=es) e il suo blog personale, e tutta l’informazione sulla sua vita professionale è presente in diverse piattaforme elettroniche, tra cui Ediciona (http://www.ediciona.com/traductor_david_paradela_lopez-dirf-22274-c26.htm) e ACE Traductores (http://ace-traductores.org/user/456). Merita di essere sottolineata un’altra sua traduzione in cui riproduce magnificamente una lingua inventata in stile camilleriano. Stiamo parlando di Gotas de Sicilia, pubblicato nel 2016 da una casa editrice ancora poco nota, Gallo Nero.

I romanzi camilleriani del filone storico sono stati pubblicati da Destino grazie al lavoro di Juan Carlos Gentile Vitale, il cui nome è spesso associato a quello di Camilleri avendo tradotto sia La Ópera de Vigata che La concesión del teléfono (entrambi nel 1999), oltre a El curso de las cosas e La temporada de caza, entrambi nel 2000. Altre opere da lui tradotte sono La muerte de Amalia Sacerdote nel 2008 (premio RBA) e La banda de los Sacco nel 2015.

Della Gadir abbiamo soltanto Biografía del hijo cambiado: La novela de la vida de Luigi Pirandello (2006), tradotto da Francisco de Julio Carrobles in castigliano. La carriera di Carrobles era già iniziata nel 2005 con la traduzione di vari autori in castigliano (http://www.ace-traductores.org/user/192). Tra i suoi autori, Luigi Malerba (El descubrimiento del alfabeto nel 2004 e Las rosas imperiales nel 2005, pubblicati da Gadir) e Gianni Celati (Vidas erráticas nel 2009, per Periférica).

Javier González Rovira ha tradotto nel 2013 per Anagrama La nariz, su cui torneremo più avanti. Tra gli italiani, si è cimentato con Antonio Tabucchi, Alessandro Baricco e Sandro Veronesi.

2. In catalano

I traduttori che hanno lavorato alla versione delle opere di Andrea Camilleri in lingua catalana per Edicions 62 sono cinque: Anna Casassas, Pau Vidal, Pep Julià, Xavier Riu e Enric Salom.

Anna Casassas ha tradotto Un fil de fum (1999), El curs de les coses (2000), L’estació de la caça (2000), La concessió del telèfon (1999), Sense títol (2007). È apprezzata anche per le traduzioni in catalano di Simenon, Balzac, Hugo, Baricco e Magris. Ha ricevuto il premio Mots Passants dell’Universitat Autònoma di Barcelona nel 2009 per la traduzione di El manuscrit trobat a Saragossa di Jan Potocki.

Pau Vidal è sicuramente uno dei traduttori catalani più talentuosi ed è stato definito addirittura il principale traduttore di Camilleri. Ha lavorato a partire da L’òpera de Vigata (2004) per arrivare a El cas Santamaria (2016). Ha scritto anche numerosi articoli, fra tutti citiamo Camilleri: regreso a la niñez (2013), è stato invitato a conferenze, ne ricordiamo una Camilleri: la traición como solución (2014). Notevole anche la partecipazione di Vidal ai seminari camilleriani del 2014, 2015 e 2016 presso l’Università di Cagliari e quella di Málaga. Le tante collaborazioni sui media spagnoli, fra tutti «El País», lo rendono una figura molto attiva che dà un importante contributo alla cultura del suo paese e alla lingua catalana.

Pep Julià è docente della Facultad de Traducción e Interpretación dell’Universidad Pompeu Fabra di Barcellona. Ha tradotto Un mes amb Montalbano nel 1999 ed è conosciuto soprattutto per avere tradotto Quell merdé hurrible de via Merulana (1995) di Gadda.

Xavier Riu, giovane talento della traduzione catalana, nel 2002 ha tradotto La forma de l’aigua. Tra gli italiani si è occupato di Bufalino e Gadda e in seguito di Primo Levi.

Infine, Enric Salom ha realizzato la versione in catalano di La triple vida de Michele Sparacino (2011) e Dones (2016). È uno dei membri fondatori della casa editrice Bromera, con sede nelle isole Baleari. Salom insegna e collabora al tempo stesso con alcune testate giornalistiche della sua regione, le Baleari appunto.

3. In basco e in galiziano

La casa editrice basca Erein si è avvalsa di Josu Zabaleta Kortabarria per la traduzione dell’unico romanzo del commissario Montalbano in euskera, L’odore della notte (Gauaren usaina, 2011). Ha tradotto per lo stesso editore anche il diario di Anna Frank (Anne Franken Egunkaria, 2014). Ha vinto prestigiosi premi nel campo della traduzione, come il premio Euskadi de Traducción nel 2008 e il Premio Nacional de Traducción nel 2013. È membro della fondazione Euskarriak, che promuove e diffonde la cultura linguistica basca.

Per quanto riguarda Galaxia, Carlos Acevedo Díaz è diventato forse uno dei massimi rappresentanti della cultura galiziana. Ha collaborato con Faktoría K Book, Kalandraka e Los editores Aleph. Di Camilleri ha tradotto A pensión Eva (2006) e A pista de area (2007). Ha tradotto inoltre Dan Brown, Alessandro Baricco e Sandro Veronesi.

Cronistoria di una ricezione

1. Prima di Montalbano

Il corso delle cose, pubblicato in Italia nel 1978 da Lalli, ha avuto in Spagna due edizioni: El curso de las cosas (2000) per Destino (collana «Áncora y Delfín»), tradotta in castigliano da Juan Carlos Gentile Vitale, e El curs de les coses (2000) per Edicions 62 (collana «El balancí»), tradotto in catalano da Anna Casassas. La principale differenza tra le due edizioni, oltre la lingua, consiste nella rilegatura: in copertina morbida la prima, in copertina rigida la seconda.

Nel 1980 Garzanti pubblica Un filo di fumo. Dobbiamo sottolineare la considerevole differenza cronologica con le edizioni spagnole. Esce prima quella catalana per Edicions 62, Un fil de fum, tradotta da Anna Casassas e pubblicata nel 1999 nella collana «El balancí» (è possibile consultarlo anche nella versione digitale del 2012); per la versione in castigliano bisogna aspettare fino al 2002, quando Destino (nella collana «Áncora y Delfín») pubblica Un hilo de humo, tradotto da Juan Carlos Gentile Vitale.

Non dobbiamo dimenticare un’altra opera molto importante nella produzione narrativa di Camilleri, La strage dimenticata (Sellerio, 1984), purtroppo non ancora tradotta. Salvo sporadiche allusioni sulla stampa, possiamo affermare che la sua esistenza è pressoché sconosciuta ai lettori spagnoli.

La stagione della caccia (Sellerio, 1992) giunge in Spagna, sia in castigliano che in catalano, nel 2000. La temporada de caza, pubblicata da Destino («Áncora y Delfín»), è tradotto ancora una volta da Juan Carlos Gentile Vitale, con successiva ristampa nel 2005. L’estació de la caça, edito da Edicions 62 (El balancí), è ancora affidato ad Anna Casassas.

2. Gli inizi del commissario e gli anni novanta

Nel 1994 appare finalmente il primo romanzo della saga Montalbano: è La forma dell’acqua (Sellerio), che giunge in Spagna soltanto nel 2002, grazie a Emecé (presso la filiale Salamandra), che inserisce La forma del agua nella collana «Narrativa» con traduzione di María Antonia Menini Pagès. In seguito nasce un altro marchio, Quinteto, che inizia a pubblicare esclusivamente tascabili. La forma del agua è uno dei primi titoli ed è ancora in commercio. È importante sottolineare che nel 2010 escono due riedizioni del romanzo pubblicate da Quinteto: un fatto sorprendente, considerando soprattutto l’esistenza di altre due successive versioni, uscite entrambe nel 2012 per Salamandra, senza cambiare traduzione: una in formato libro e l’altra in versione digitale. Anche l’edizione catalana esce nel 2002, sotto il titolo La forma de l’aigua, pubblicata da Edicions 62 (nella collana «El balancí») e tradotta da Xavier Riu. Lo stesso traduttore si ripete anche per le edizioni del 2010 e del 2012, come in precedenza lo era già stato anche per Els primers casos del comissari Montalbano (2008), una riedizione delle prime opere pubblicata anch’essa da Edicions 62.

Per Il birraio di Preston (Sellerio, 1995) c’è una differenza temporale minore con la versione originale. Destino, nel 1999, lo pubblica con il titolo La ópera de Vigàta (nella collana «Áncora y Delfín»), in un’edizione in copertina morbida tradotta da Juan Carlos Gentile Vitale. La traduzione è mantenuta anche per l’edizione Debolsillo del 2000 nella collana «Biblioteca Andrea Camilleri». Le edizioni successive ritornano a essere pubblicate da Destino nel 2005 e nel 2008. In lingua catalana esce solo una versione, nel 2004: L’òpera de Vigata, in copertina morbida, realizzata da Edicions 62 e tradotta da Pau Vidal.

Del 1996 è Il cane di terracotta (Sellerio), il secondo romanzo della saga Montalbano. Anche in questo caso, la versione in castigliano esce abbastanza presto (nel 1999). El perro de terracota è tradotto da María Antonia Menini Pagès ed è pubblicato da Emecé/Salamandra. A questa fa seguito un’edizione analoga nel 2003, che nello stesso anno esce anche in tascabile per Quinteto. Nel 2012 esce la versione digitale. Anche Edicions 62 (nella collana El balancí) pubblica in catalano El gos de terracota, nel 1999, tradotto da Pau Vidal. Nel 2012 ne esce la versione digitale. La stessa traduzione compare anche nel già citato Els primers casos del comissari Montalbano del 2008.

Ma il 1996 è anche l’anno di Il ladro di merendine (Sellerio), terzo appuntamento con la saga del commissario. Le edizioni in castigliano e in catalano escono praticamente all’unisono, nel 2000. El ladrón de meriendas, pubblicato da Salamandra, è tradotto in castigliano da María Antonia Menini Pagès, con altre edizioni nel 2012 e 2016 e il tascabile per Quinteto nel 2013. Nel 2011 esce anche in formato epub per Salamandra Digital. In catalano, invece, abbiamo due edizioni, entrambe tradotte da Pau Vidal per Edicions 62: la prima, del 2000, El lladre de pastissets, collana El balancí e la seconda del 2012, in formato digitale. Ritroviamo anche quest’opera nella raccolta Els primers casos del comissari Montalbano.

Il quarto romanzo con Montalbano è La voce del violino (Sellerio, 1997). Ancora una volta, sia l’edizione castigliana che quella catalana sono dello stesso anno, il 2000. La voz del violín, pubblicato da Salamandra, è tradotto da María Antonia Menini Pagès. Nel 2002 la stessa traduzione esce in tascabile per Quinteto. Salamandra ripubblica il romanzo nel 2003 nella collana «Narrativa». Nel 2011 esce l’edizione digitale di Salamandra Digital, con traduzione sempre di Menini Pagès, come accade anche per le ristampe del 2012 e del 2015. L’unica versione catalana, invece, è La veu del violí, tradotta da Pau Vidal per Edicions 62 (El balancí).

La concessione del telefono (Sellerio, 1998) arriva in Spagna appena un anno dopo, nel 1999. In castigliano La concesión del teléfono, pubblicato da Destino («Áncora y Delfín»), è tradotto da Juan Carlos Gentile Vitale. Lo stesso editore lo ripubblica nel 2001 nella collana «Destinolibro». Nel 2003 è nuovamente pubblicata da Destino, e ancora nel 2009 in tascabile con il marchio Booket. Anche Planeta de Agostini pubblica un’edizione in castigliano nel 2004, sempre nella traduzione di Gentile Vitale, in copertina rigida, nella collana «Los grandes autores de la narrativa actual». In catalano esiste un’unica versione di Anna Casassas, La concessió del telèfon, pubblicata da Edicions 62 (El balancí) in copertina rigida.

Il quinto romanzo del commissario Montalbano, Un mese con Montalbano (Mondadori, 1998), è tradotto in castigliano da Elena de Grau Aznar nel 1999 per Salamandra con il titolo Un mes con Montalbano. Qualche mese dopo esce in una nuova edizione per Círculo de Lectores. Nel 2002 e nel 2012 escono altre due edizioni per Salamandra nella collana «Narrativa». Nel 1999 Edicions 62 pubblica Un mes amb Montalbano, tradotto da Pep Julià per la collana «El Balancí», in copertina rigida. Nel 2005 compare un’altra edizione nella collana «Grans èxits internacionals».

La pubblicazione di Un mes con Montalbano provoca tra i media spagnoli una nuova ondata di articoli e recensioni. Sarà lo stesso Manuel Vázquez Montalbán, autore consacrato della letteratura spagnola, con il quale Andrea Camilleri condivise momenti di gradevole e proficua amicizia (ne è prova l’articolo di Emilio Manzano 1999), a scrivere il prologo di Un mes con Montalbano(http://www.vespito.net/mvm/camilleri2.html). Enric Juliana, invece, propone su «La Vanguardia», il 31 luglio 1998,un altro articolo, ¿Pero quién es Andrea Camilleri?, una breve biografia dell’autore siciliano. Alla fine del 1999, Lluis Fernández su «El Cultural», inserto del venerdì di «El País», spiega il ragguardevole passaggio «da sconosciuto a eroe nazionale» vissuto da Camilleri. Fernández fa riferimento al fatto che nel 1998 sette dei libri scritti da Camilleri fino a quel momento figurano, in Italia, tra i più venduti nelle classifiche nazionali. Il giornalista continua facendo cenno ai principali contenuti letterari: sottolinea che lo stesso Camilleri si reputa più vicino a Maigret che a Montalbán; allude anche a certe reminiscenze classiche del giallo (da Poe a padre Brown e miss Marple); approfondisce il modo in cui Camilleri fa uso della realtà, confezionando un prodotto mediterraneo, costumbrista, locale ma con uno sfondo comunque criminale. Cita una serie di tòpoi che si ripetono nelle nuove opere appartenenti al filone poliziesco. Sebbene si tratti di un’analisi interessante che dà al lettore le chiavi per interpretare l’opera camilleriana, l’esempio di questo articolo non sarà seguito dalla stampa spagnola negli anni a venire.

Nel 1999 esce per Rizzoli La mossa del cavallo, che arriva in Spagna solo nel 2003. Pubblicata da Salamandra, la versione castigliana dal titolo El movimiento del caballo è tradotta da María Antonia Menini Pagès. Nel 2013 esce la versione digitale grazie a Salamandra Digital.

Lo stesso anno giunge Gli arancini di Montalbano (Mondadori), sesto romanzo del filone poliziesco. Salamandra prosegue la pubblicazione, come già successo per La mossa del cavallo. La prima edizione è del 2001 (nella collana «Narrativa») grazie a María Antonia Menini Pagès. Un’altra edizione esce nel 2003 in tascabile per Quinteto e nel 2012 si aggiunge l’edizione digitale (di nuovo per Salamandra Digital).

Ci sembra piuttosto interessante sottolineare il ruolo avuto dai media spagnoli. Il nome di Andrea Camilleri comincia a circolare tra il 1999 e il 2000. La stampa si interessa alla sua opera e ne risalta soprattutto il successo di vendite ottenuto in Italia, risultato di quello che è stato più volte definito un «tam-tam» letterario, un fenomeno editoriale di massa. Il pubblico rappresenta la vera garanzia di questo successo. Un esempio diretto lo troviamo sull’edizione catalana di «El País»del 14 febbraio 1999, in cui Joan de Sagarra racconta questo fenomeno partendo dalle esperienze da lui stesso vissute durante un soggiorno a Roma. E mentre s’innamora (letterariamente parlando) dell’autore siciliano, assapora i migliori piatti che gli offre la gastronomia locale (http://elpais.com/diario/1999/02/14/catalunya/918958040_850215.html). Tre giorni dopo «El País» si interessa nuovamente ad Andrea Camilleri, analizzando la classifica dei libri più venduti in Italia (dove compare con numerosi titoli). Nell’articolo si accenna anche alla curiosa vicenda di Il corso delle cose, respinto da una decina di editori prima di essere pubblicato nel lontano 1978 da Lalli (http://elpais.com/diario/1999/02/17/cultura/919206004_850215.html). Nel maggio del 1999, Lola Galán, corrispondente di «El País» dall’Italia, informa dell’esistenza di una pagina web e di un club di fan (www.vigata.org), divenuto oggi un riferimento mondiale per chi vuole conoscere da vicino l’opera dello scrittore di Porto Empedocle.

3. Dal Duemila a oggi

Nel corso del 2000 escono in Italia tre romanzi di Camilleri pubblicati da tre editori diversi: La gita a Tindari (Sellerio), settimo romanzo del ciclo Montalbano, La scomparsa di Patò (Mondadori) e Biografia del figlio cambiato (Rizzoli). Il primo è stato tradotto in castigliano nel 2001 come La excursión a Tindari (Salamandra, collana «Narrativa») nella traduzione di María Antonia Menini Pagès, ripresa anche nell’edizione tascabile di Quinteto. Nel 2011 arriva la versione digitale di Salamandra Digital e nel 2013 esce un’ulteriore edizione (stessa casa editrice). In catalano Edicions 62 nel 2001 pubblica

L’excursió a Tíndari (collana «El balancí») tradotto da Pau Vidal. Nel 2012 esce in formato digitale, con gli stessi elementi dell’edizione del 2001. Il romanzo La desaparición de Pató è stato pubblicato da Destino nel 2002 nella collana «Áncora y Delfín», tradotto da Juan Carlos Gentile Vitale, mentre Biografía del hijo cambiado: La novela de la vida de Luigi Pirandello (2006) è pubblicato in castigliano da Gadir nel 2006 e tradotto da Francisco de Julio Carrobles.

Nel 2001 è il turno di L’odore della notte (Sellerio), ottavo romanzo del ciclo Montalbano. Salamandra lo pubblica nel 2003 in castigliano, El olor de la noche (nella collana «Narrativa»). La traduzione è sempre di María Antonia Menini Pagès, che nel 2005 firma sia l’edizione tascabile di Quinteto che la versione digitale del 2012 da Salamandra Digital, con riedizione cartacea del 2014. Di quest’opera esce nel 2011 la versione in basco, Gauaren usaina, pubblicata da Erein nella collana «Uzta gorria» e tradotta da Josu Zabaleta Kortabarria.

Non possiamo dimenticare nel 2001 la pubblicazione di Gocce di Sicilia (Edizioni dell’Altana), che, come abbiamo visto precedentemente, ha avuto un’unica traduzione nel 2016 a opera di David Paradela per l’editore Gallo Nero.

Un altro romanzo del ciclo del commissario, La paura di Montalbano, esce nel 2002 per Mondadori. In Spagna ha un’unica edizione in castigliano, El miedo de Montalbano, realizzata da Salamandra nel 2004 e tradotta da María Antonia Menini Pagès. Qualche anno più tardi, nel 2007, esce l’edizione tascabile Quinteto, mentre nel 2012 Salamandra Digital pubblica la versione elettronica e nel 2014 esce per Salamandra una nuova edizione cartacea.

L’undicesimo romanzo del ciclo poliziesco, Il giro di boa, debutta in Italia nel 2003. La casa editrice è sempre Sellerio, con la quale ormai il nostro autore ha formato un sodalizio perfetto. La versione catalana del 2004 di Edicions 62 (nella collana «El balancí») si intitola Un gir decisiu, tradotta da Pau Vidal. Quello stesso anno è pubblicata anche la traduzione in castigliano, Un giro decisivo, tradotta da María Antonia Menini Pagès. Nel 2006 Quinteto lo pubblica in tascabile e Salamandra Digital fa lo stesso nel 2011. Esiste anche una riedizione del 2014 di Salamandra nella collana «Letras de bolsillo».

Nel 2003 esce anche La presa di Macallè (Sellerio), tradotto nel 2005 in Spagna prima da Edicions 62 (in catalano, La presa de Macallè, tradotto da Pau Vidal) e poi da Salamandra (in castigliano, La captura de Macalé, tradotto ancora da María Antonia Menini Pagès). Nel 2014, poi, Salamandra Digital pubblica quest’opera del filone storico in formato epub.

La presenza di Camilleri nella stampa spagnola cresce nel 2005. Il primo articolo, scritto da David Morán e datato 14 gennaio, parla del I Encuentro de Novela Negra Europea, dedicato al maestro Vázquez Montalbán scomparso due anni prima (http://www.abc.es/hemeroteca/historico-14-01-2005/abc/Cultura/barcelona-dedica-el-i-encuentro-de-novela-negra-europea-a-vazquez-montalban_9631454890647.html). Ferran Mascarell, assessore alla Cultura del Comune di Barcellona e organizzatore dell’incontro, dichiara di aver voluto rendere omaggio allo scrittore catalano riunendo a Barcellona i creatori dei migliori detective letterari. Partecipa all’incontro, ovviamente, anche il nostro Camilleri. Tre giorni dopo su «El País», Rosa Mora riferisce dello stesso incontro ma da un’altra prospettiva. Presenta tutti gli autori che hanno preso parte all’appuntamento di Barcellona, accennando anche alle diverse latitudini letterarie («mediterranei» e «nordici» in particolare). Seguono alcune note sulla nascita del romanzo noir europeo, a cominciare dalla rivendicazione francese di essere riusciti a confezionare un genere proprio e al modo in cui gli autori mediterranei e nordici sono stati in grado di adattarlo al proprio stile, a seconda dei casi, spesso comunque in modo molto vicino alla propria cultura di provenienza. Ad Andrea Camilleri è dedicato un lungo capoverso, in cui è incluso nella corrente creata da Vázquez Montalbán (a cui si aggiungono altri scrittori europei, come il francese Izzo). Si descrivono con dovizia di particolari le principali affinità tra i protagonisti Pepe Carvalho e Salvo Montalbano, e si cita l’ultimo romanzo apparso in Spagna, Un giro decisivo, con riferimenti allo scontento dell’autore per la politica di Silvio Berlusconi e per il comportamento della polizia durante il G8 di Genova (Mora 2005). Da questo momento in poi inizia a delinearsi in Spagna un interesse che tende più a riprendere le idee politiche di Camilleri che a parlare della sua letteratura. Ogni suo commento e riferimento a fatti e personaggi della vita politica italiana è preso a esempio dalla stampa locale per parlare del governo italiano di allora, la cui reputazione tra l’altro non appare irreprensibile nei libri dello scrittore siciliano.

Nel 2004 escono in Italia altri due romanzi appartenenti al filone poliziesco: il primo, La prima indagine di Montalbano (Mondadori), è pubblicato in Spagna solamente da Salamandra nel 2006, con il titolo El primer caso de Montalbano e la traduzione di María Antonia Menini Pagès. Nel 2012, questo romanzo è inserito nella collana elettronica di Salamandra Digital, prima di una nuova edizione in tascabile nel 2014 dello stesso editore. Il secondo, La pazienza del ragno (Sellerio), esce invece sia in castigliano sia in catalano. Nel 2006 Salamandra dà alle stampe La paciencia de la araña, tradotto da María Antonia Menini Pagès, a cui seguono il tascabile pubblicato da Quinteto nel 2008, le nuove edizioni cartacee nel 2011 e nel 2015 e la versione elettronica del 2011, come sempre per Salamandra Digital. Dal canto suo, Edicions 62 (nella collana «El balancí») dà alle stampe La paciència de l’aranya, tradotto in catalano da Pau Vidal, che arriva in formato digitale nel 2012. Un altro marchio di tascabili entra a far parte del gruppo diretto da Edicions 62, La Butxaca, che nel 2009 ripubblica la stessa versione di La paciencia de l’aranya.

L’anno successivo, nel 2005, Sellerio pubblica quasi contemporaneamente altri due romanzi, il quattordicesimo e il quindicesimo del ciclo dedicato al commissario Montalbano. Si tratta di Privo di titolo e La luna di carta. Entrambi approdano in Spagna due anni dopo: nel 2007 le versioni in castigliano e nel 2008 quelle in catalano. Salamandra pubblica Privado de título e La luna de papel tradotti da María Antonia Menini Pagès, mentre Edicions 62 fa lo stesso (nella collana «El balancí»), affidando la traduzione di Sense títol ad Anna Casassas e La lluna de paper a Pau Vidal. Le edizioni digitali di queste ultime escono nel 2012.

Nel corso del 2006 vedono la luce altri tre romanzi: La pensione Eva (Mondadori), La vampa d’agosto (Sellerio) e Le ali della sfinge (Sellerio). Il primo arriva subito nelle librerie spagnole, curiosamente prima in galiziano, grazie alla velocità della casa editrice Galaxia che pubblica A pensión Eva nella collana «Biblioteca Compostela de Narrativa Europea», con traduzione di Carlos Acevedo. Nel 2008 compaiono invece le edizioni castigliane e catalane, rispettivamente La pensión Eva per Salamandra, tradotta da María Antonia Menini Pagès con edizione digitale del 2013 sempre per Salamandra Digital, e La pensió Eva per Edicions 62, tradotta da Pau Vidal.

La vampa d’agosto è tradotta nel 2009 in castigliano da María Antonia Menini Pagès come Ardores de agosto (nel 2011 seguono la versione di Salamandra Digital e quella cartacea del 2015 nella collana «Narrativa» di Salamandra). I lettori catalani, invece, hanno dovuto attendere fino al 2009 per Foguerada d’agost, tradotto da Pau Vidal per Edicions 62 nella collana «El balancí». Ripetendo il successo dell’edizione già menzionata di La paciencia de l’aranya, anche per Foguerada d’agost esce una versione riproposta da La Butxaca nel 2010, e poi in digitale per Edicions 62 nel 2012. Le ali della sfinge è pubblicato da Salamandra in Spagna nel 2009, sotto il titolo Las alas de la esfinge, tradotto da María Antonia Menini Pagès. Pubblicato ovviamente anche in catalano nel 2012 da Edicions 62, Les ales de l’esfinx è tradotto da Pau Vidal.

Il 2007 è un anno davvero eccezionale per Camilleri. Escono cinque opere in successione: Il colore del sole (Mondadori), Le pecore e il pastore (Sellerio), La pista di sabbia (Sellerio), Voi non sapete (Mondadori) e Maruzza Musumeci (Sellerio). Il primo, El color del sol, è stato tradotto in castigliano da María Antonia Menini Pagès nel 2009 per Salamandra, per poi essere nuovamente rieditato in epub nel 2012, ancora una volta da Salamandra Digital. Le pecore e il pastore, invece, segue un percorso diverso e viene pubblicato in castigliano nello stesso anno dell’originale, nel 2007, con il titolo Las ovejas y el pastor, per poi essere inserito nella collana «Áncora y Delfín» di Destino, tradotto da Juan Carlos Gentile Vitale. La riedizione di questo romanzo sarà pubblicata nel 2009, nel marchio tascabile Booket dello stesso editore. Il romanzo Maruzza Musumeci è stato pubblicato nel 2008. Osserviamo un curioso cambio di titolo nella versione castigliana pubblicata da Destino. Il nuovo titolo è El beso de la sirena e viene inserito nella collana «Lectura+». La traduzione è di Juan Carlos Gentile Vitale, alla quale fa seguito una seconda edizione nel 2010. Galaxia pubblica nel 2007 A pista de area, un altro caso per il commissario Montalbano, tradotto in galiziano da Carlos Acevedo per la collana «Biblioteca Compostela de Narrativa Europea». Salamandra, nel 2010, fa lo stesso con La pista de arena, affidandone la traduzione a María Antonia Menini Pagès. Nel 2011, invece, ne esce la versione digitale. Per quanto riguarda il catalano, nel 2010 Edicions 62 pubblica La pista de sorra, nella collana El balancí, tradotto da Pau Vidal; una nuova edizione di questo romanzo esce nel 2011 per La Butxaca e nel 2012 Edicions 62 ne pubblica la versione digitale. L’ultima opera pubblicata nel 2007 è Voi non sapete, il dizionario dei termini mafiosi che in Spagna arriva con un anno di ritardo. È tradotto da Pau Vidal e pubblicato da Edicions 62 con il titolo No sabeu pas, nella collana «El Balancí»; segue Vosotros no sabéis, per Salamandra, tradotto in castigliano da María Antonia Menini Pagès, traduzione che nel 2014 serve anche per la versione digitale di Salamandra Digital.

Nel 2007 l’opera di Camilleri viene citata soltanto sporadicamente nella stampa spagnola. Il primo articolo è di Rosa María Pereda, per «El País». L’autrice prende dalla pubblicazione di due nuovi romanzi di Camilleri, uno storico e l’altro poliziesco, lo spunto per tracciare un quadro riassuntivo dell’opera del siciliano: va alla ricerca di similitudini e prova a dirigere anche uno sguardo alla terra d’origine dell’autore, la Sicilia, e quindi, al Mondo. I romanzi in questione sono Las ovejas y el pastor e Luna de papel e, anche se in nessuno di essi si parla di mafia, la giornalista si interessa di questo tema e lo fa analizzando l’opinione (negativa) di Camilleri (Pereda 2007). «El País» pubblica un’intervista di Karmetxu Marín a Camilleri. La giornalista, in questo caso, traccia un quadro esatto sulla metodologia usata da Camilleri nella struttura dei suoi romanzi. L’autore dichiara di non inventarsi nulla; piuttosto si concentra «su due o tre notizie di cronaca nera, le ritaglio e poi inizio a rielaborarle fino a farne venire fuori qualcosa» (Marín 2007). Il 2007 si chiude con una breve anticipazione su «ABC» onlinein cui si accenna all’imminente traduzione in catalano di La luna di carta e si dà un giudizio critico piuttosto scarno sull’inesistenza di una vera e propria letteratura catalana contemporanea (http://www.abc.es/hemeroteca/historico-28-12-2007/abc/Catalunya/previsiones-2008_1641521363496.html).

Nel corso del 2008 altri cinque romanzi arricchiscono la già consistente bibliografia del nostro autore: Il tailleur grigio (Mondadori), Il casellante (Sellerio), Il campo del vasaio (Sellerio), La rizzagliata (Sellerio) e L’età del dubbio (Sellerio). Il primo romanzo è tradotto in catalano da Pau Vidal nel 2011, El vestit gris, pubblicato da Edicions 62 («El balancí»). Sempre nel 2011 esce in castigliano El traje gris per Salamandra, con traduzione di María Antonia Menini Pagés, poi anche in versione digitale da Salamandra Digital nel 2012. Nel 2012 esce anche Il casellante, tradotto soltanto in castigliano da Juan Carlos Gentile Vitale come El guardabarrera, nella collana «Áncora y Delfín» di Destino. Il campo del vasaio è pubblicato prima in castigliano da Salamandra nel 2011, con il titolo El campo del alfarero e tradotto da María Antonia Menini Pagès, disponibile in formato epub già da quello stesso anno; un anno dopo, nel 2012, Edicions 62 pubblica El camp del terrissaire, nella collana «El balancí», tradotto da Pau Vidal in catalano e ripubblicato in tascabile nel 2012 per La Butxaca.

La muerte de Amalia Sacerdote del 2008 rappresenta un caso particolare con pochi precedenti (almeno per il mercato spagnolo). Dopo aver vinto il premio RBA di Letteratura, esce in Spagna ancor prima di essere pubblicato in Italia (dove appare l’anno dopo con il titolo La rizzagliata, nel 2009). La casa editrice RBA si rivolge per tradurlo a Juan Carlos Gentile Vitale. Sempre nel 2008, esce anche la versione in catalano, al contrario del solito per l’editore La Magrana. La mort d’Amalia Sacerdote è comunque tradotto da Pau Vidal.

L’età del dubbio, anch’esso un romanzo del ciclo Montalbano, pubblicato nel 2012 da Salamandra come La edad de la duda, è tradotto da Teresa Clavel Lledó. Ne segue, come già spesso avvenuto, l’edizione per Salamandra Digital. Nel 2008 Edicions 62 pubblica in catalano L’edat del dubte, tradotto da Pau Vidal e che passa in digitale nello stesso anno, oltre al tascabile per La Butxaca.

Nel corso del 2008 sono varie le notizie su Camilleri che giungono sui principali quotidiani spagnoli. Fra tutte, merita particolare attenzione l’articolo di Carlos Arribas, El paisaje moral de Andrea Camilleri, su «El País» del 17 maggio. Il giornalista approfitta della pubblicazione di Il campo del vasaio per raccontare la storia di una Sicilia che riemerge dalla seconda guerra mondiale, conflitto che lo stesso Camilleri ha vissuto in prima persona e che è servito da scenario per molti romanzi.

Anche nel 2009 sono cinque i romanzi pubblicati in Italia: La tripla vita di Michele Sparacino (Rizzoli), Un sabato, con gli amici (Mondadori), Il sonaglio (Sellerio), La danza del gabbiano (Sellerio) e La storia de “Il Naso” di Nikolaj V. Gogol(L’Espresso). Il primo esce in Spagna nel 2011 soltanto in catalano, con il titolo La triple vida de Michele Sparacino, tradotto da Enric Salom per Bromera nella collana «L’eclèctica». Un sabato, con gli amici, invece, arriva nelle librerie spagnole qualche anno dopo, nel 2014. Un sábado con los amigos è pubblicato in castigliano nel 2014 da Salamandra (nella collana «Narrativa») con la traduzione di Teresa Clavel Lledó. Edicions 62 si occupa della versione catalana, Un dissabte, amb els amics, nella collana «El balancí», e Pau Vidal ne traduce il testo. Nel 2015 l’opera ritorna in formato digitale per La Butxaca. Il sonaglio, pubblicato in castigliano da Destino nel 2013 con il titolo La joven del cascabel, è tradotto da Juan Carlos Gentile Vitale. La danza del gabbiano esce sia in catalano che in castigliano nel 2012. La danza de la gaviota è proposto da Salamandra che affida la traduzione a Teresa Clavel Lledó. Nel 2013 l’opera è pubblicata anche in versione digitale. Edicions 62 pubblica La dansa de la gavina (nella collana «El balancí»), tradotto da Pau Vidal , con un’altra edizione nel 2015 per La Butxaca. L’ultima opera di Camilleri pubblicata nel 2009 è La storia de “Il Naso” di Nikolaj V. Gogol, tradotta in castigliano nel 2013 da Javier González Rovira e pubblicata da Anagrama con il titolo La nariz.

Tra il 2008 e il 2009 la stampa spagnola dà nuovamente abbondante spazio all’opera di Andrea Camilleri. Il 2008 inizia con un articolo apparso sul blog di Jimmy Barnatán nel sito di «El Mundo» che parla di mafia. L’argomento sembra interessare molto i media spagnoli i quali ne approfittano in questo caso per presentare anche un altro libro, Vosotros no sabéis (http://www.elmundo.es/elmundo/2009/01/02/atodanoche/1230907737.html). Le storie di mafia e di Cosa Nostra in particolare sono oggetto di diverse notizie, come si può ben vedere nei capoversi finali di due notizie di agenzia su «ABC» il 10 gennaio e su «El País» il 15. Un interessante servizio giornalistico dello scrittore andaluso Justo Navarro (2009), intitolato Corrientes criminales, analizza la prospettiva filosofica del giallo, prendendo spunto da alcuni titoli proposti proprio da Camilleri: da una parte, La muerte de Amalia Sacerdote, da cui Navarro parte per sottolineare soprattutto alcuni aspetti che contraddistinguono la scrittura di Camilleri, l’importanza del mondo reale, la cronaca nera come fonte di ispirazione; dall’altra, Vosotros no sabéis diventa una delle opere camilleriane più commentate dalla stampa spagnola. Anche Jimmy Barnatán si inserisce a proposito di questo romanzo con una sua personale riflessione sulla mafia. Nel suo articolo si espongono molto chiaramente sia le ragioni che le ambizioni dell’autore: parlare dell’amministrazione dei Corleonesi da parte di Bernardo Provenzano. Nello stesso anno Patricia Osuna (2009) parla della serie televisiva del commissario Montalbano, prestando attenzione particolare agli scenari puramente siciliani, citando El perro de terracota e La excursión a Tindari, già pubblicati in Spagna.

Nel 2010 escono altri tre romanzi: La caccia al tesoro (Sellerio), Acqua in bocca (Minimum fax) e Il sorriso di Angelica (Sellerio), tutte con protagonista il commissario Montalbano. La búsqueda del tesoro, tradotto da Teresa Clavel Lledó, nel 2013 è pubblicata da Salamandra (e quello stesso anno esce anche la versione digitale di Salamandra Digital); El joc de pistes è la versione catalana pubblicata da Edicions 62 (collana «El balancí») e tradotta da Pau Vidal, alla quale fa seguito una versione digitale in epub e un’edizione del 2014 per La Butxaca. La seguente opera, scritta a quattro mani da Andrea Camilleri e Carlo Lucarelli, è pubblicata in castigliano e in catalano nel 2011. Por la boca muere el pez è la versione castigliana proposta da Papel de Liar, tradotta da José Moreno e Amb l’aigua al coll, in lingua catalana, è la proposta di Edicions 62 per la collana «El balancí», tradotta da Pau Vidal. Nel 2013 è il turno di La sonrisa de Angelica, tradotta in castigliano da Teresa Clavel Lledó per Salamandra, a cui fa seguito prima un’edizione in formato digitale e poi un’edizione in catalano, El somriure de l’Angelica, per Edicions 62, tradotta da Pau Vidal. Segue nel 2014 una versione digitale inepube una versione cartacea per La Butxaca, sempre con traduzione di Pau Vidal.

Nel 2011 in Italia esce Il gioco degli specchi (Sellerio), pubblicato in Spagna soltanto nel 2014, sia in catalano che in castigliano: El joc de miralls, direttamente per La Butxaca, tradotto da Pau Vidal e Juego de espejos, per Salamandra, con traduzione di Teresa Clavel Lledó. Il romanzo è pubblicato a breve distanza sia in versione cartacea che in formato digitale.

Altri due romanzi escono nel 2012 per Sellerio, Una lama di luce e Una voce di notte. Sono entrambi tradotti in Spagna, rispettivamente nel 2015 e nel 2016. Un filo de luz è pubblicato da Salamandra, in cartaceo prima e in digitale poi, tradotto da Teresa Clavel Lledó. Una escletxa de llum è l’edizione catalana tradotta da Pau Vidal e pubblicata da Edicions 62 (nella collana «El balancí»). Lo stesso anno è ripubblicato sia in cartaceo sia in digitale, con un’edizione anche per La Butxaca. Una voce di notte, del ciclo Montalbano, è tradotto sia in castigliano che in catalano nel 2016: Una voz en la noche entra nella collana «Narrativa» di Salamandra (e poi anche in Salamandra Digital), tradotto da Carlos Mayor Ortega. Una veu de nit, invece, è pubblicato da Edicions 62 (nella collana «El balancí») e tradotto da Pau Vidal.

Tra il 2013 e il 2015 escono soltanto tre romanzi. La banda Sacco (Sellerio) nel 2013 è tradotto in castigliano da Juan Carlos Gentile Vitale nel 2015 con il titolo La banda de los Sacco, per la collana «Áncora y Delfín» di Destino. Non esiste ancora la versione catalana. Nel 2014 esce in Italia Donne (Rizzoli), pubblicato nel 2015 in castigliano e un anno dopo anche in catalano. La traduzione di Mujeres (nella collana «Narrativa» di Salamandra) è affidata a David Paradela López. Bromera ne pubblica la versione catalana, Dones, tradotta da Enric Salom. E infine, La relazione (Mondadori)), che esce nel 2015 in castigliano e nel 2016 in catalano. Intitolato El caso Santamaría, è tradotto da Juan Carlos Gentile Vitale per Destino e da Pau Vidal per Edicions 62 (El cas Santamaria). Esiste una versione digitale e anche una riedizione di La Butxaca, sempre nel 2016. Sono le ultime traduzioni giunte sul mercato spagnolo.

Un’intervista all’autore di Ángel Gómez Fuentes per «ABC» chiarisce l’opinione di Camilleri sulla situazione politica italiana. Lo scrittore siciliano ne approfitta per parlare sia di Il tuttomio, tuttora inedito in Spagna, che del successo che ancora riscuote a ogni sua uscita, come dimostrano i dati pubblicati in Italia. In Spagna, gli episodi della serie Montalbano aiutano a incrementare la fama dell’autore siciliano, come si evince dall’articolo di Belén Ayala (2013), ancora su «El País». Ayala cita i trenta romanzi che fanno parte del ciclo di Montalbano già conosciuti dal pubblico spagnolo. Nel 2013 Camilleri vince il IX Premio Pepe Carvalho. Nel 2015 riscontriamo la presenza di due interviste all’autore, la prima di Enric González (2015) per «El Mundo» e la seconda per «El País», firmata da Pablo Ordaz (2015). Entrambe si concentrano sulla sua vita e sulle sue opinioni, senza addentrarsi troppo nel mondo letterario del commissario. Nella prima intervista, ci sembra doveroso ricordarlo, nel finale l’autore spiega a modo suo l’origine delle idee, da dove arriva l’ispirazione che poi si trasforma in racconto. Camilleri accenna all’importanza della stampa, da cui attinge spesso le idee e le storie, e sottolinea anche l’importanza dell’osservazione delle vicende politiche del proprio paese, anche in una scala internazionale e in particolare europea. La sua opinione emerge con chiarezza. «D: Non ha mai viaggiato per documentarsi? R: No, no. I romanzi di Montalbano nascono dalla cronaca» (González 2015).

Rimangono da commentare solo altre due notizie del 2016. In un interessante articolo di Enric González per «El Mundo» si fa di nuovo cenno agli ideali di Camilleri e alla sua particolare visione della mafia. Camilleri non fa dei mafiosi e della mafia il punto di interesse dei suoi romanzi: non sono i protagonisti, piuttosto li mette in secondo piano, sullo sfondo. In un altro articolo su «El Mundo», lo scrittore Antonio Manzini (discepolo di Camilleri) parla dello stile camilleriano e ne celebra il raggiungimento dei cento titoli pubblicati, creati in appena 24 anni di attività, a una media di 4,17 libri per anno (Manzini 2016).

Conclusioni

A questo punto, non ci resta altro che tirare le somme di quanto fin qui esposto. Salvo eccezioni, le case editrici che hanno diffuso l’opera di Camilleri in Spagna sono sempre state le stesse, sia per quanto riguarda le versioni pubblicate in castigliano che quelle in catalano. Il successo di vendite ha fatto sì che anche alcune lingue minoritarie spagnole, com’è il caso del galiziano o del basco, si siano adoperate nella diffusione dell’opera dell’autore italiano.

Si è dimostrato che il lasso di tempo esistente tra la pubblicazione degli originali (in Italia) e le versioni tradotte (in Spagna), all’inizio considerevole, col passare degli anni si è via via assottigliato, fino ad arrivare a poco più di un anno. Le edizioni con la copertina rigida hanno lasciato presto spazio a edizioni in brossura. Le case editrici spagnole hanno fidelizzato un gruppo di traduttori capaci e in grado di farsi carico di un ingente numero di traduzioni. Molti traduttori hanno fatto la storia della ricezione di Camilleri in Spagna: i loro lavori hanno consolidato il nome dell’autore in questo paese. Importante sottolineare anche la quasi contemporaneità, soprattutto negli ultimi anni, della pubblicazione in formato cartaceo e digitale di molte opere. Le informazioni che abbiamo raccolto, in definitiva, dicono molto sulla ricezione e sull’accoglienza riservata all’opera di Andrea Camilleri in Spagna. Il pubblico iberico conosce i suoi libri e li acquista con regolarità. Vorremmo inoltre aggiungere che la mancanza di riedizioni di alcune opere è dovuta spesso al cospicuo aumento delle versioni digitali, che costituiscono ormai il mercato futuro (in un certo senso) dell’editoria.

Riferimenti

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