La natura potendo rappresentarsi sempre ugualmente in tutte le lingue
di Ugo Foscolo
La lingua della traduzione dovend’essere assolutamente diversa, la libertà di maneggiarla e d’accomodarla all’originale dev’essere piena e assoluta; ma il disegno de’ pensieri, l’architettura del libro, la passione del poema e tutti i suoi caratteri sono fondati su la natura dell’ingegno e del cuore umano, e la natura potendo rappresentarsi sempre ugualmente in tutte le lingue malgrado le loro infinite modificazioni, la fedeltà in queste pitture dev’essere serbata dal traduttore con cura e con religione.
Ugo Foscolo, Sulla traduzione dell’Odissea (1810), in Lezioni, articoli di critica e di polemica (1809-1811), a cura di Emilio Santini, Firenze, Le Monnier, 1933, p. 205 (citato qui da Alessio Mattana, «Ad amare una volta un po’ meglio tutti gli altri mortali»)