Autore: tradurre

Le segnalazioni

di Anna Specchio | A proposito di: Kayoko Nohara, Translating Popular Fiction. Embracing Otherness in Japanese Translations, Oxford e New York, Peter Lang, 2018, pp. 236, € 51,90

Nel suo ultimo lavoro, Kayoko Nohara analizza alcuni testi letterari provenienti dalla popular fiction in lingua inglese e illustra le sfide che i traduttori giapponesi hanno dovuto affrontare. Considerando la grande importanza che l’atto di tradurre ha da sempre rivestito nel contesto giapponese, in una cultura avvezza sin da tempi remoti ad assorbire le altre, Nohara propone una disamina delle traduzioni di testi letterari al fine di comprendere come le culture altre pervadano oggi il paese del Sol Levante.

La citazione – Sul lettino del chirurgo

di Primo Levi | Essere tradotti non è un lavoro né feriale né festivo, anzi, non è un lavoro per niente, è una semi-passività simile a quella del paziente sul lettino del chirurgo o sul divano dello psicanalista, ricca tuttavia di emozioni violente e contrastanti. L’autore che trova davanti a sé una sua pagina tradotta in una lingua che conosce si sente a volta a volta, o a un tempo, lusingato, tradito, nobilitato, radiografato, castrato, piallato, stuprato, adornato, ucciso. E’ raro che resti indifferente nei confronti del traduttore, conosciuto o sconosciuto, che ha cacciato naso e dita nelle sue viscere: gli manderebbe volentieri, volta a volta o a un tempo, il suo cuore debitamente imballato, un assegno, una corona di lauro o i padrini.

Reminiscenze e borbottii / 11

Il vecchio lettore / 11 |

Il vecchio lettore non crede ai suoi occhi. Eppure c’è scritto proprio così:

Quella che stiamo vivendo non è solo una rivoluzione tecnologica fatta di nuovi oggetti, ma il risultato di un’insurrezione mentale. Chi l’ha innescata – dai pionieri di Internet all’inventore dell’iPhone – non aveva in mente un progetto preciso se non questo, affascinante e selvaggio: rendere impossibile la ripetizione di una tragedia come quella del Novecento.

Dieci anni di letteratura cinese in Italia

SITUAZIONE, OSTACOLI, PROSPETTIVE

di Paolo Magagnin |

Che nel panorama italiano la presenza dell’editoria in lingua cinese – prodotta non solo nella Repubblica popolare cinese, ma anche a Hong Kong, a Taiwan e nelle altre regioni della sinosfera estesa, nonché nelle aree di emigrazione cinese – sia tuttora estremamente ridotta è un fatto segnalato e deplorato da tempo da accademici e traduttori, e talvolta persino dagli editori stessi. In Italia, infatti, la traduzione editoriale dal cinese continua a rappresentare un fenomeno limitato, pur avendo registrato cauti picchi di interesse sia in corrispondenza di alcuni eventi simbolici dal punto di vista culturale (il premio Nobel per la letteratura conferito all’autore sino-francese Gao Xingjian nel 2000 e, in misura ancora maggiore, quello vinto da Mo Yan nel 2012), sia