Autore: tradurre

Le traduzioni dal ne(d)erlandese

di Jean Robaey 1. Che cosa si intende per ne(d)erlandese Nel dicembre 2013 si è svolto a Bologna un convegno dedicato proprio al nostro tema: Il segno elusivo. La traduzione italiana della poesia in neerlandese (e afrikaans) del XX e…

Poesia francese tradotta in italiano (1990-2016)

CON UNA RIFLESSIONE PERSONALE

di Fabio Scotto |

In primo luogo s’impone una riflessione che consenta di cogliere affinità e differenze tra le due storie culturali, quella della poesia italiana e quella della poesia francese, le quali, nonostante talune tangenze, permangono ben diverse l’una dall’altra, per varie ragioni per lo più legate alla loro diversa evoluzione storica e stilistico-formale.

Vent’anni (circa) di traduzioni di poesia inglese, britannica e postcoloniale: 1995-2015

di Andrea Sirotti | Per affrontare in modo esauriente l’argomento delle traduzioni italiane di poesia anglofona dovremmo rispondere ad alcune domande preliminari. Che cosa spinge un editore piccolo o grande a superare tutte le difficoltà – economiche, burocratiche, contrattuali – per proporre al pubblico italiano poeti sconosciuti, benché magari affermati e apprezzati in patria? Che pubblico ha da noi la poesia anglofona (o la poesia tout-court)? Un editore può ancora permettersi operazioni di tipo squisitamente culturale? Ѐ possibile fare di più per educare il lettore all’apprezzamento delle poesie “degli altri”? Esiste un legame stretto e fertile tra accademia, critica ed editoria?

La valle delle farfalle*

di Bruno Berni |

Tradurre poesia non è mai un atto banale, richiede – più che la prosa − la capacità (almeno il tentativo) di lasciarsi scivolare in un testo, indossarlo, esplorarlo a occhi chiusi, percepirlo sulla pelle, sentirlo fin dentro allo stomaco, provare persino il dolore che lo sostiene. Per poi spogliarsi di nuovo e, conservandone traccia sull’anima, tenere lontano il mondo e cucire un nuovo testo, ancora a occhi chiusi, con altri materiali, ma un testo che dia a chi lo indossa le stesse sensazioni provate. Forse è così, tradurre poesia. O forse no.

Encore et toujours sur la traduction de la poésie

de Joëlle Gardes | Je ferai ici un bilan des difficultés que j’ai rencontrées en traduisant le recueil du poète Tommaso Di Dio, Tua e di tutti. Faloppio, LietoColle, 2014 (La tienne et à tous, Recoursaupoeme éditions, juin 2015, www.recoursaupoemeediteurs.com).

Ancora e sempre sulla traduzione della poesia

TRADUZIONE DA ENCORE ET TOUJOURS SUR LA TRADUCTION DE LA POESIE DI JOËLLE GARDES

di Fabrizio Di Majo |

Farò qui un bilancio delle difficoltà che ho incontrato traducendo la raccolta del poeta Tommaso Di Dio, Tua e di tutti, La tienne et à tous (Faloppio, LietoColle, 2014; La tienne et à tous, Recoursaupoeme éditions, juin 2015, www.recoursaupoemeediteurs.com).

La recensione / 2 – Ritmi e fosforescenze

di Ornella Tajani |

A proposito di: Il senso del suono. Traduzione poetica e ritmo, di Fabio Scotto, Roma, Donzelli, 2013, pp. 224

Il volume di Fabio Scotto è una ricerca, un viaggio intorno al ritmo organizzato in tre fasi, attraverso le differenti ipotesi, interpretazioni e applicazioni. In una prima parte introduttiva, Scotto conduce una disamina di varie teorie contemporanee della traduzione,

La recensione / 3 – La realtà poetica sotto assedio

di Francesco Fava |

A proposito di: Poeti traducono poeti, a cura di Pietro Taravacci, Università degli studi di Trento, Dipartimento di Lettere e Filosofia, 2015, pp. 184, € 12.00

 

Ormai una dozzina di anni fa, la pubblicazione quasi simultanea di due imponenti volumi collettanei fissava le coordinate della riflessione critica italiana sulla traduzione di poesia, tracciando al contempo il solco di due ben marcate linee di indagine. La traduzione del testo poetico, raccolta di saggi curata da Franco Buffoni, si concentrava infatti innanzitutto sullo specifico dell’atto traduttivo di opere in versi, esaminato dall’interno e nelle sue implicazioni teoriche (Buffoni 2004, che amplia e completa il precedente Buffoni 1989); Traduzione e poesia nell’Europa del Novecento, coordinato da Anna Dolfi, dedicava invece al tema un’attenzione