Categoria: Archivio

Ancora e sempre sulla traduzione della poesia

TRADUZIONE DA ENCORE ET TOUJOURS SUR LA TRADUCTION DE LA POESIE DI JOËLLE GARDES

di Fabrizio Di Majo |

Farò qui un bilancio delle difficoltà che ho incontrato traducendo la raccolta del poeta Tommaso Di Dio, Tua e di tutti, La tienne et à tous (Faloppio, LietoColle, 2014; La tienne et à tous, Recoursaupoeme éditions, juin 2015, www.recoursaupoemeediteurs.com).

La recensione / 2 – Ritmi e fosforescenze

di Ornella Tajani |

A proposito di: Il senso del suono. Traduzione poetica e ritmo, di Fabio Scotto, Roma, Donzelli, 2013, pp. 224

Il volume di Fabio Scotto è una ricerca, un viaggio intorno al ritmo organizzato in tre fasi, attraverso le differenti ipotesi, interpretazioni e applicazioni. In una prima parte introduttiva, Scotto conduce una disamina di varie teorie contemporanee della traduzione,

La recensione / 3 – La realtà poetica sotto assedio

di Francesco Fava |

A proposito di: Poeti traducono poeti, a cura di Pietro Taravacci, Università degli studi di Trento, Dipartimento di Lettere e Filosofia, 2015, pp. 184, € 12.00

 

Ormai una dozzina di anni fa, la pubblicazione quasi simultanea di due imponenti volumi collettanei fissava le coordinate della riflessione critica italiana sulla traduzione di poesia, tracciando al contempo il solco di due ben marcate linee di indagine. La traduzione del testo poetico, raccolta di saggi curata da Franco Buffoni, si concentrava infatti innanzitutto sullo specifico dell’atto traduttivo di opere in versi, esaminato dall’interno e nelle sue implicazioni teoriche (Buffoni 2004, che amplia e completa il precedente Buffoni 1989); Traduzione e poesia nell’Europa del Novecento, coordinato da Anna Dolfi, dedicava invece al tema un’attenzione

La citazione

Il miglior fabbro

di Ezra Pound |

Traducendomi, non cercare l’eleganza di espressioni letterarie. Non temere l’aspro. La lingua italiana può ben prendere qualcosa dal barbaro e dall’estraneo, senza divenire né barbara né estranea.
Non basta dire che la lingua inglese è più “breve” che l’italiana. Ogni traduzione dev’essere più breve dell’originale.

Si è guadagnato? Si è perso?

PRIMO LEVI AMERICANO: A COLLOQUIO CON DOMENICO SCARPA di Susanna Basso | Il 15 ottobre 2015 la casa editrice Norton Liveright ha presentato a New York i tre volumi dei Complete Works, l’opera completa in traduzione inglese, di Primo Levi, curati da Ann Goldstein. Domenico Scarpa, consulente del Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino, ha assistito la nota traduttrice americana e ha collaborato all’apparato critico. Qui risponde ad alcune impegnative domande di Susanna Basso.

Pastore della Molteplicità

di Gianfranco Petrillo | In questi mesi, le numerose commemorazioni del ventesimo anniversario della sua scomparsa hanno definitivamente consacrato Sergio Atzeni, non solo nella sua Sardegna, quale grande scrittore della lingua italiana. Vent’anni fa, infatti, una violenta mareggiata se l’è portato via sulle scogliere di Carloforte. E con lui s’è portato via un progetto ardito

Pour Sergio / Per Sergio

di Patrick Chamoiseau | J’avais rencontré Sergio Atzeni durant un bref passage à Paris. Il travaillait alors à la traduction de mon roman Texaco. Nous nous étions rencontrés dans le bar de l’hôtel. Je crois beaucoup au premier regard, avant même que les mots et les gestes n’interviennent. Une perception immédiate, bien peu rationnelle, qui me renseigne souvent, e qui détermine mes amitiés, et qui installe mes connivence.