«Il Convegno» e le letterature straniere

di Anna Antonello

L’ultima parte dell’introduzione all’antologia del «Convegno» (1920-1940), un progetto per lungo tempo perseguito da Enzo Ferrieri (1890-1969) ma mai realizzato, si intitola Noi e l’Europa e si apre con le seguenti parole: «Da quando nacque la Rivista e fino al suo ultimo numero, ritenemmo primo impegno quello di dare una realtà alla nostra ansiosa tensione verso l’Europa.» Nelle pagine che seguono il fondatore e direttore del mensile letterario elenca le (ri)scoperte internazionali più celebri e celebrate – a partire dall’eclettica triade Joyce, Kafka, Proust –, sottolineando la capacità dei suoi collaboratori, pur profondamente ancorati al mondo intellettuale milanese, di guardare oltre il confine nazionale, non tanto per motivi di affermazione e di prestigio, quanto per comunicare in «un linguaggio che nasceva dalla cultura e dalla vocazione europea».

Proprio in questo senso, i contributi qui raccolti e dedicati alla letteratura inglese e irlandese, nordica e tedesca, mirano a riportare alla luce i numerosi dialoghi intercorsi tra gli autori e i loro traduttori, resi possibili dalla loro conoscenza e comprensione dello stesso linguaggio, o meglio, dalla condivisione di una certa Weltanschauung; coltivata in opposizione alla politica autarchica del regime fascista (con il quale la rivista condivide soltanto l’arco cronologico) e incentrata sulla comune volontà di comprendere le ragioni, ma soprattutto di offrire delle alternative, alla crisi morale, sociale e estetica del tempo.

L‘intento di queste brevi rassegne, introdotte da una cronologia che ripercorre il percorso formativo e professionale di Enzo Ferrieri, è quello di portare il lettore dietro le quinte. Mettendo in luce i meccanismi, spesso casuali, che incidono sulle scelte di pubblicazione della rivista, diventa evidente la sua influenza determinante sulla macchina editoriale.

 Cronologia Enzo Ferrieri/«Il Convegno» 

1890 Enzo (all’anagrafe Vincenzo) Ferrieri nasce il 7 giugno del 1890 – anche se a volte indicava come anno di nascita il 1896 – a Milano da Pio e Rosina Magenta (nata nel 1865). Abita in via Mascheroni, 20. Il padre muore nel 1897, quando il figlio ha sette anni. Lo zio Carlo Magenta è professore di storia a Pavia.

1904-09 Studia al liceo Parini di Milano e, come si desume da un documento datato 22 ottobre 1912, si diploma con «il premio di 2°grado e la licenza d’onore» (grazie alla media alta non deve sostenere l’esame finale). Risiede in via Fate bene fratelli, 13.

1909-11 Si iscrive alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Pavia. Frequenta il Laboratorio Istologico di Camillo Golgi. È esente dal pagamento delle tasse universitarie. Sostiene quattro esami: Botanica (30/30 e lode), Fisica (29/30), Chimica (29/30), Zoologia (30/30), Anatomia umana (30/30).

Dal 1909 al 1911 è allievo del Collegio Ghislieri. Dichiarerà di essere arrivato primo su 113 concorrenti nel concorso di selezione del suo anno. Il registro del collegio documenta che «ottenne per ragioni di salute la sospensione dagli studi per tutto l’anno 1911-1912», e poi risulta «Decaduto dal beneficio per D.M. del 18 gennaio 1913».

Al Ghislieri dedica una prosa nella raccolta Fuori dal gioco (Ferrieri 1970, pp. 44-45) che denota la sua insofferenza per l’ambiente collegiale («Brava gente, mangia carne e tende alla poltrona. Io sono cittadino ed estraneo. […] Di notte il collegio è una barricata di luci. I maniaci studiano fino alla nausea; un’ansia, un furore, la carriera! […] Voglio avere vent’anni e trent’anni e cento in un solo giorno, perdermi e ritrovarmi, come la schiuma che si scioglie e si rinnova sulla sabbia. […] Ma qui si sfornano soltanto “dirigenti”!»). La sua passione per il teatro lo porta a tradurre i drammi di Maurice Maeterlinck.

1912-14 Passa alla facoltà di Giurisprudenza per due anni accademici (1912-1914). Il secondo anno frequenta il corso di Tedesco tenuto dalla prof.ssa Paolina Schiff. Il primo anno sostiene i seguenti esami: Istituzioni di Diritto civile (30/30), Diritto costituzionale (30/30), Economia politica (30/30), Istituzioni di Diritto Romano (27/30). Secondo un documento validato dal notaio Attilio Raimondi a Milano il 19 maggio 1939, pare che Ferrieri si sia laureato presso l’Università di Camerino nell’ottobre del 1914, con una tesi sul diritto d’autore, ma nell’archivio non c’è traccia di tale certificato e nemmeno della tesi che però potrebbe essere stata discussa solo oralmente.

È esente dal servizio militare in quanto figlio unico di madre vedova. È probabile che passi gli anni di guerra a Milano, ma non è stato possibile reperire materiale d’archivio relativo a questo periodo.

1920 Fonda la rivista mensile «Il Convegno – Rivista di letteratura e di tutte le arti» (1920-1940) che porta il motto “Accademico di nulla accademia”, e nello stesso anno, ad ottobre, apre una libreria in via Montenapoleone 45 a Milano.

Nel corso del tempo «Il Convegno» dedica fascicoli unici (chiamati così anche se sono solo parzialmente dedicati ad un unico autore o argomento) a James Joyce, Thomas Mann, La letteratura islandese moderna, Renato Serra, Teodoro Storm, Il Teatro, Il Teatro francese contemporaneo, La letteratura russa contemporanea, Carlo Michelstaedter, Jens Peter Jacobsen, Marcel Proust, Rainer Maria Rilke, Studi Manzoniani di Niccolò Tommaseo, Italo Svevo, Hans Carossa, Stefan George, Venceslao Ivanov. Per le pubblicazioni di letteratura tedesca e nordica in generale Ferrieri si fa consigliare da Lavinia Mazzucchetti e da Giacomo Prampolini.

Dall’unione con Ada Baisini nasce la figlia Anna (1920-2006, architetto e cofondatrice della Kartell, insieme al marito Giulio Castelli). La sorella della moglie, Carmela Baisini, detta Bimba, è segretaria del «Convegno».

Dal 1920 in poi, secondo quanto Ferrieri stesso riporta in diversi curricula, copre moltissime cariche culturali: Consigliere delegato dell’Alleanza Nazionale del Libro; Segretario per Milano del PenClub (Circolo Internazionale degli Scrittori); Consigliere per sei anni del Circolo Filologico Milanese; Consigliere per diversi anni dell’Associazione degli Amici della lingua francese; Consigliere per diversi anni della Società di Cultura Italo Germanica; Membro del direttorio Federazione provinciale del commercio; Capogruppo per Milano del Comitato nazionale Scenotecnici (secondo una sua annotazione, viene selezionato per questo incarico a sua insaputa e si dimette appena può).

1921 Fonda la casa editrice Il Convegno Editoriale che a marzo come primo volume stampa il dramma Risveglio di primavera di Frank Wedekind.

1922 Costituisce il Circolo del Convegno che, per intercessione di Alessandro Casati e per concessione dell’amico, il duca Tommaso Gallarati Scotti, ha sede in alcune sale di Palazzo Gallarati Scotti, in via Borgospesso 7 a Milano. Il Circolo ospiterà conferenze di letteratura, rappresentazioni teatrali e concerti – «qui l’Italia che amava la musica ascoltò le prime composizioni di Bela Bartok, Prokofiev, De Falla, Szymanovski, Granados, Casella, Ravel e Malipiero» (Ferrieri 1970, p. 113) – fino al 1933. Negli stessi anni partecipa alla sezione italiana del PenClub, promuovendo il collegamento tra soci PenClub e soci del Convegno. Nel suo saggio Stefano Ballerio (in Modena 2010, p. 49) racconta che il 3 maggio 1924 Prezzolini, promotore del primo PenClub italiano a Roma, aveva scritto a Ferrieri: «Caro Ferrieri, […] io ho sempre pensato al Convegno come un luogo ideale per il Pen Club. Appena saremo costituiti ufficialmente le darò avviso perché si fondi il gruppo milanese.» Ferrieri si firma «Secretary of the Milan Centre», mentre dopo la guerra la presidenza sarà affidata a Ignazio Silone.

Al Circolo del Convegno tengono conferenze sia scrittori esordienti (Vitaliano Brancati, Dino Buzzati, Guido Piovene, Clemente Rebora e Renato Serra) che scrittori consacrati (Italo Svevo, Riccardo Bacchelli, Giovanni Titta Rosa, Antonio Baldini, Eugenio Levi, Carlo Linati, Giovanni Comisso). Le novità teatrali vengono presentate da Adolphe Appia e Marinetti, Bragaglia e Gordon Craig, Rosso di San Secondo e dallo stesso Pirandello. Altri collaboratori più meno assidui sono Cesare Angelini, Giansiro Ferrata, Orio Vergani, Leonardo Borgese, Piero Gadda-Conti, Cesare Zavattini, Ettore Margadonna, Antonello Gerbi, Guido Morpurgo Tagliabue.

1923 Nasce il figlio Giuliano, futuro giornalista scientifico.

1924 Inaugura il Teatro del Convegno, detto anche (Piccolo) Teatro d’Arte del Convegno, con sede in corso Magenta a Milano. La Compagnia del Convegno mette in scena cinque spettacoli, di cui due sono inediti in Italia (L’uragano di Ostrowski e Bastos l’ardito di Regis e De Vergines) e uno è un inedito di Pirandello (All’uscita). Al teatro è legata una biblioteca moderna teatrale, consultabile presso Palazzo Gallarati Scotti, e una scuola di dizione (p.e. dizioni dantesche di Pastonchi al teatro Manzoni nel novembre 1923).

1926 A dicembre proietta al Circolo del Convegno, che per l’occasione si trasforma in Circolo della Cinematografia d’avanguardia e d’arte, il film Entr’acte di René Clair (seguito da La coquille et le clergyman di Antonin Artaud) e inaugura la stagione delle prime visioni con pellicole di Renoir (La Chienne), Feyder (Carmen), Flaherty (L’uomo di Aran) e Gide (Il viaggio al Congo).

1929 Inizia a interessarsi alla regia e al commento di opere trasmesse per radio.  Nell’ottobre 1929 debutta la Compagnia di Prosa di Radio Milano, da lui diretta, con Adriana De Cristoforis e Alessandro Ruffini come primi attori. È nominato direttore artistico generale, poi consulente artistico e quindi direttore della Compagnia di Prosa dell’EIAR, Ente italiano per le audizioni radiofoniche, poi RAI (fondato il 15 gennaio 1928), che fin da subito trasmette anche alcuni dei concerti del Circolo. Dal 1929 sino al 1952 si occupa di circa seicento opere del repertorio teatrale non solo italiano. È grazie a lui che vengono diffuse per radio per la prima volta in Italia opere di Saroyan, Eliot, García Lorca, Synge, Giraudoux, Anouilh, Cecov, Gorki, Ibsen, O’Neill, Osborne, Graham Greene, Gogol, Renard, e degli italiani Corrado Alvaro, Carlo Terron, Valentino Bompiani, Vitaliano Brancati.

Per i tipi del Convegno editoriale esce la sua raccolta di saggi Nord sud: conversazioni per radio.

1931 Scrive il primo manifesto della radio (La radio come forza creativa) pubblicato sul «Convegno». Non trova seguito l’idea di Ferrata e Carocci di istituire una redazione milanese di «Solaria» presso la sede del Convegno, sotto la direzione di Piovene. Ferrieri rischia il posto di direttore artistico all’EIAR perché privo di tessera fascista ma Alessandro Casati intercede per lui e gli permette di mantenere il posto di regista che però, secondo Ferrieri stesso, è una posizione priva di autorità e prestigio.

1933-35 Pubblica i quaderni di critica cinematografica del Cine-Convegno.

1934 Pubblica in tre volumi la prima serie di Novità di Teatro, una raccolta delle sue critiche teatrali, prendendo spunto dalle opere trasmesse per radio.

1942 Pubblica il suo primo e unico romanzo “Esco cinque minuti” edito da S.A.C.S.E. nella collezione Il romanzo tascabile n. 55.

1943-44 Tiene nascosto nella propria abitazione in Via Canova 25 l’amico ebreo Eugenio Levi.

1945 Nell’anno della liberazione Ferrieri assuma la critica teatrale del quotidiano del Partito d’Azione, «L’Italia Libera». Collabora con la RAI, sempre come regista di prosa radiofonica, e dirige varie compagnie teatrali a Milano, Bergamo, Vicenza, Ivrea, Zurigo, Berlino.

1952 Pubblica la seconda serie di Novità di Teatro.         

1955 Crea la Compagnia teatrale delle Novità di Prosa e come regista collabora alla neonata televisione.

1956 Inaugura il Nuovo Teatro del Convegno in via Omenoni. Lo dirige per cinque stagioni, finché vengono a mancare i fondi («lo chiuse dopo avervi speso, fino all’ultima lira, la liquidazione e i risparmi di venticinque anni del suo lavoro di dirigente radiofonico» – Ferrieri 1970, p. 115). È un teatro di novità che presenta Moravia (Non approfondire e Gli indifferenti), Tennessee Williams, Greene, Bacchelli, Brancati, Malaparte, O’Neill.

1963 Riceve una medaglia d’oro «per l’apporto culturale dato alla vita artistica della città di Milano».

1964:  Comincia a collaborare alla terza pagina del «Corriere della Sera», scrivendo fino all’anno della morte elzeviri legati soprattutto a ricordi di personaggi del teatro, ma anche del cinema e della letteratura. (Cfr. Ferrieri 2003)

1969 Muore a Milano il 4 febbraio per i postumi di un intervento chirurgico

Fonti archivistiche

ASUPV (Archivio Storico dell’Università degli Studi di Pavia), Giurisprudenza, Carriera scolastica, reg. 3476 (Vincenzo Ferrieri)

ASUPV, Medicina e Chirurgia, Carriera scolastica, reg. 3389 (Vincenzo Ferrieri)

Fondo Enzo Ferrieri, Fondazione Mondadori (Milano)

Fondo Enzo Ferrieri, Centro Manoscritti (Pavia)

Bibliografia

Bibliografia di Enzo Ferrieri, in Ferrieri 1970, p. 68

Il Convegno di Enzo Ferrieri e la cultura europea dal 1920 al 1940: manoscritti, immagini e documenti, catalogo della Mostra, Pavia, Università degli studi, 1991 (indici della rivista)

Maria Corti, Primo piano per Ferrieri, in «Repubblica», 22 novembre 1990 (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/11/22/primo-piano-per-ferrieri.html), poi in Incontro con Enzo Ferrieri, a cura di Angelo Stella, Università degli Studi di Pavia, Pavia, 1990, pp. 13-20

Ferrieri 1970: Enzo Ferrieri, Fuori dal gioco. Quasi un diario, pref. di Eugenio Levi, Milano, All’insegna del pesce d’oro, 1970

Ferrieri 2003: Enzo Ferrieri, Sul filo della memoria, con una nota di Beppe Benvenuto, Palermo, Sellerio, 2003

Modena 2007: Anna Modena, Gli esordi di Piovene, in Guido Piovene nel centenario della nascita, Atti del Convegno, Vicenza, 24 e 25 maggio 2007, a cura di Fernando Bandini, Vicenza, Accademia Olimpica

Modena 2010: Enzo Ferrieri, rabdomante della cultura, a cura di Anna Modena, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Milano, 2010 (contiene: Anna Modena, Il mondo di Enzo Ferrieri, in Enzo Ferrieri, cit., pp. 7-14; Edoardo Esposito, L’europeismo del «Convegno», in Enzo Ferrieri, cit., pp. 23-28; Anna Antonello, Enzo Ferrieri e il mondo germanico, in Enzo Ferrieri, cit., pp. 41-47; Stefano Ballerio, I «letterati di fuori». Enzo Ferrieri e il Pen Club, in  Enzo Ferrieri, cit., pp. 49-54)

Nota biografica, in Ferrieri 1970, p. 67

Vita e attività di Enzo Ferrieri e riferimenti ai documenti conservati nel fondo archivistico, in Ferrieri 1970, cit., pp. 59-61