di Giulia Baselica |
A proposito di: Laura Salmon, Teoria della traduzione, Milano, Franco Angeli, 2017, pp. 292, € 30,00
di Britta Nord | Come si insegna a tradurre? I docenti che si pongono questa domanda (ahimè, non tutti lo fanno) non ci metteranno molto a scartare l’approccio learning-by-doing, insegnare facendo: perché si rendono conto che la competenza traduttiva è troppo complessa per poter essere affidata al caso, perché si ritrovano invischiati in interminabili discussioni su cosa si possa dire e come lo si possa dire, o semplicemente perché non sanno cosa rispondere agli studenti, frequentanti e non, che gli chiedono come prepararsi all’esame. Ci vuole quindi un sistema didattico che dovrà essere tendenzialmente più di tipo top-down, dall’alto verso il basso, che non viceversa, bottom-up.
UNA PREMESSA ALL’ANALISI LINGUISTICA COMPARATIVA DI ROMANZI ITALIANI E ROMANZI TRADOTTI di Tim Parks | Questo studio cerca di dare risposte ad alcune domande emerse in trent’anni di scrittura, traduzione e insegnamento. In particolare, mi hanno sempre affascinato i problemi posti dalla traduzione all’esercizio della scrittura – come si fa a scrivere bene quando si traduce? – oppure, per dirlo in un altro modo, mi sono spesso chiesto quale sia la natura, lo status della prosa in cui si scrive quando si traduce.
ALESSANDRO PICCOLOMINI VOLGARIZZATORE RINASCIMENTALE DI ARISTOTELE E LA SUA TEORIA DELLA TRADUZIONE di Eugenio Refini | I teorici classici della traduzione – Cicerone e Gerolamo in primis – fanno del rapporto tra “senso” e “parola” il cardine delle proprie riflessioni. La dicotomia canonica fra traduzione letterale (verbum de verbo) e traduzione libera (ad sensum) non rende tuttavia conto della varietà di soluzioni intermedie che, in concreto, hanno caratterizzato la pratica del tradurre.
di Alessandro Piccolomi | Ma nel tradurre non basta questo [conoscere bene la lingua del testo fonte]: anzi ci fa di mestieri d’esser così minutamente instrutti nella lingua, nella qual traduciamo, e d’esserne così padroni, che nella guisa, che tenendo alquanto di cera in mano, potiamo con le dita maneggiandola trasmutarla, hor’in quadrata, hor’in rotonda, et hor’