Autore: tradurre

Heaney poeta di terra

INTERVISTA A FRANCESCA ROMANA PACI E MARCO SONZOGNI

di Anna Ravano |
Francesca Romana Paci e Marco Sonzogni sono due fra i traduttori italiani del grande poeta irlandese. La loro conversazione con Anna Ravano illumina non soltanto i criteri che ispirano il loro lavoro, ma anche, e forse soprattutto, qual è il legame più intimo e signficativo fra chi traduce poesia e il poeta tradotto.

Una grande fioritura, ma ancora tante lacune

LE TRADUZIONI DI NARRATIVA ROMENA IN ITALIANO, 1990-2014

di Roberto Merlo |

Un’ampia e ragionata rassegna della crescita che l’attenzione verso i narratori romeni ha subito in Italia negli ultimi decenni, in concomitanza con la crescita dell’immigrazione di cittadini romeni, che oggi rappresentano nel nostro paese la più numerosa comunità straniera.

La nota del traduttore, spia della diversità

SULL’ETICA DISCRETA DELLA TRADUZIONE

di Gaetano Chiurazzi |

Il sogno di qualsiasi traduttore è riuscire a tradurre senza dover inserire una nota esplicativa: quando si legge un testo tradotto, la Nota del traduttore ci avvisa sempre che il traduttore è lì a mettere le mani avanti, a dire che ha fatto del suo meglio, ma c’è qualcosa che non è riuscito a fare. La nota del traduttore è, per il traduttore, l’ammissione di una sconfitta, di una <em>defaillance</em>.

Vita da uomo del giovane Holden

PRIMA DI ADRIANA MOTTI, PRIMA DI MATTEO COLOMBO

di Martina Gentili |
In Italia è conosciuto come Il giovane Holden, che aggira il problematico titolo americano, The Catcher in the Rye (1951), del celebre libro di Jerome David Salinger. Peccato, perché il titolo è una dichiarazione d’intenti dell’autore, insita nel programma di vita che il protagonista espone alla sorella; come se fosse Salinger a dire:

Inventività linguistica e virate gratuite

NICOLA PASQUALETTI E DELIA ANGIOLINI DI NUOVO ALLE PRESE CON UWE JOHNSON

di Paola Quadrelli |

A distanza di quasi dieci anni dalla pubblicazione presso Feltrinelli del secondo volume degli Jahrestage di Uwe Johnson – editi originariamente da Suhrkamp in quattro parti tra il 1970 e il 1983 – esce finalmente presso la coraggiosa casa editrice romana L’Orma il terzo volume (Uwe Johnson, <em>I giorni e gli anni, 20 dicembre 1967 – 19 aprile 1968</em>, traduzione di Nicola Pasqualetti e Delia Angiolini, Roma, L’Orma, 2014, pp. 552, €26,00). La meritoria impresa editoriale,

Un caso editoriale: Giuseppe Ungaretti e Anabase di Saint-John Perse

QUANDO IL NOBEL CI METTE LA CODA

di Elisa Cattaneo |
«A nessuna delle traduzioni qui raccolte, m’accinsi a caso» (Ungaretti 1936, in Ungaretti 2010, 19): è questo l’incipit con il quale Ungaretti apre il suo volume Traduzioni, una raccolta di versioni da Góngora, Essenin, Paulhan, Blake e Perse pubblicata nel 1936 dalla piccola casa editrice romana Novissima.

L’argot n’existe pas…

di Luciana Cisbani |

L’argot non esiste. L’affermazione grazie a Dio non è mia, ma del lessicografo e studioso di argot Gaston Esnault (1901, XV). Per essere meno dogmatici, diciamo che sarebbe opportuno non parlare mai di argot al singolare e che, come suggerito in tempi più recenti da Denise François-Geiger in un denso intervento sull’argot nella letteratura,

Se non sei dissidente, non esisti

IL CASO DEGLI SCRITTORI SOVIETICI PUBBLICATI DA MURSIA

di Giulia Baselica |
Negli anni settanta Ugo Mursia, editore tutt’altro che filocomunista, si avventurò alla scoperta di scrittori dell’Unione Sovietica. Incontrando la più assoluta disattenzione, anche da chi si presumeva particolarmente esperto di letteratura russa contemporanea.

Il latino, tramite tra la cultura greca e il mondo moderno

BREVE STORIA DELLE TRADUZIONI GRECO-LATINE DALL’ANTICHITÀ ALL’UMANESIMO

di Emanuele Zimbardi |

È ben noto quanto sia stato fondamentale, nell’antichità, l’apporto della cultura greca al mondo latino, come da questo contatto abbia preso avvio l’ellenizzazione dei Latini, popolo fino al III secolo a.C. privo di una letteratura in senso artistico e ancora meno di una cultura filosofico-teoretica;

Una casa per i traduttori, a Roma

UNA ISTITUZIONE CON POCO SPAZIO FISICO MA UN GRANDE SPAZIO CULTURALE

di Simona Cives |
L’esistenza di una Casa delle Traduzioni, da poco fondata a Roma nell’ambito del sistema bibliotecario urbano sul modello di quelle esistente in vari paesi europei, è ancora poco nota. La storia inizia nel 2008. L’impresa era di non poco conto.