a cura di Damiano Latella Sloveno Gabriela Babnik, La stagione secca, traduzione di Michele Obit, Sesto San Giovanni, Mimesis, 2017 Drago Jančar, L’allievo di Joyce, traduzione di Veronika Brecelj, Empoli-Trieste, Ibiskos-ZTT-EST, 2006 – Il ronzio, traduzione di Roberto Dapit e…
Categoria: Numero 13 (autunno 2017)
Un ebreo il primo traduttore di Hitler
LE EDIZIONI ITALIANE DI MEIN KAMPF
di Bruno Maida
Il titolo doveva essere Viereinhalb Jahre [des Kampfes] gegen Lüge, Dummheit und Feigheit, cioè «Quattro anni e mezzo di lotta contro menzogne, stupidità e codardia», ma l’editore Max Amman convinse Adolf Hitler a sceglierne uno più conciso ed efficace, Mein Kampf. Mentre si trovava nel carcere di Landsberg dopo il fallito putsch di Monaco, il futuro Führer lo aveva dettato in parte al suo autista, Emil Maurice, e in parte all’amico Rudolf Hess. Venne pubblicato in due volumi – il primo nel 1925, il secondo nel 1926 – dalla casa editrice del partito,
Poeta pirata e traduttore libero
OMAGGIO A MARC PORCU
di Laura Nieddu |
La poésie, c’est sortir de soi et y faire entrer les autres (La poesia è uscire da sé stessi per farci entrare gli altri). Con questa frase del poeta Gérald Neveu, Marc Porcu amava parlare della sua opera, un lavoro su di sé e sul proprio sé rivolto al mondo che è durato decenni, avendo cominciato a scrivere in rima già da adolescente.
Lo zampino del traduttore
ATTUALITÀ DEI VOYAGES DI CHATEAUBRIAND TRA DUBBI E AVVENTURE LINGUISTICHE
di Ada Corneri |
Tradurre è a volte come un gioco di enigmistica che trova la sua soluzione con pratica e abilità. Molto spesso però gli incastri non sono così immediati, anzi si aprono su molteplici sfumature che sfiorano contesti che vanno ben oltre l’automatismo linguistico; la traduzione letteraria, soprattutto di autori non contemporanei, ne è forse l’esempio più evidente.
Entrare in una storia come in una casa
di Giulia Zavagna, autrice di
Laia Jufresa, Umami, Roma, SUR, 2017 (traduzione da Laia Jufresa, Umami, Barcelona, Literatura Random House, 2015)
Leggere Umami è come entrare in una casa – anzi, in un cortile come quello di Villa Campanario, comprensorio in cui è ambientata la vicenda – e sentirsi a proprio agio tra le storie di persone sconosciute: un romanzo polifonico, con cinque voci narranti,
Non c’è cura per la curiosità
di Claudia Zonghetti, curatrice di
Anton Čechov, Alla deliziosa creatura che mi ha graffiato il naso, Milano, Henry Beyle, 2017
Non c’è cura per la curiosità. Lo diceva Dorothy Parker ed è cosa molto vera, per fortuna.
Questo piccolo libro è un libro per curiosi.
Non per chi ama frugare tra la biancheria degli scrittori, per carità, ma per chi si diverte a vederli anche in pantofole,
Una traduttrice che mette becco
di Paola Mazzarelli, autrice di
Laura Ingalls Wilder, Piccola città del West. La casa nella prateria 5, Roma, Gallucci 2017 (da Little Town on the Prairie, New York, Harper & Bros, 1941)All’inizio degli anni ottanta del secolo scorso gli studenti di storia sociale dell’Università di Warwick trovavano nella bibliografia da portare all’esame anche Cuore di De Amicis. Se succeda ancora non so. Lo leggevano come documento di un universo sociale impensabile per l’Inghilterra coeva, dove – per fare un esempio – un figlio di carbonaio non avrebbe mai potuto sedere non già nello stesso banco, ma neppure nella stessa scuola, con un figlio di “signori”. L’episodio mi è tornato in mente traducendo i volumi
Otto traduttori (e una curatrice) in cerca di una voce
di Katia De Marco, curatrice di
Tove Jansson, Fair play, Milano, Iperborea, 2017 (da Rent spel, Stockholm, Bonnier, 1989), tradotto da Silvia Canavero, Gabriella Diverio, Samuela Fedrigo, Fabio Giuliari, Selena Magni, Giulia Pillon, Alessandra Scali e Andrea Stringhetti.
Questo libricino, scelto insieme alla casa editrice Iperborea che aveva già dato alle stampe alcuni dei libri «per adulti» di Tove Jansson, è stato tradotto a sedici mani
La recensione / 1 – L’auto-biographia literaria di un poeta, narratore, traduttologo
di Franco Nasi |
A proposito di: Franco Buffoni, Con il testo a fronte. Indagine sul tradurre e l’essere tradotti, Interlinea, Novara, 2016.
Il corposo volume Con il testo a fronte. Indagine sul tradurre e l’essere tradotti, di Franco Buffoni, viene riproposto, a quasi dieci anni distanza, in una nuova edizione significativamente accresciuta (si passa da 21 capitoli a 34 capitoli).
La recensione / 2 – Quando un grande italianista si occupa di traduzione
di Piernicola D’Ortona |
A proposito di: Pier Vincenzo Mengaldo, Traduzioni moderne in italiano: qualche aspetto, in La tradizione del Novecento. Quinta serie, Roma, Carocci, 2017, pp. 440, € 43
Pier Vincenzo Mengaldo è giunto alla quinta della serie di miscellanee dedicate al Novecento letterario italiano.