Categoria: Numero 17 (autunno 2019)

Numero 18 (primavera 2020)

Tradurre la natura

di Andrea Romanzi

autore di Gert Nygårdshaug, L’amuleto, Milano, SEM, 2018 (da Jegerdukken, Oslo, Cappelen Damm, 1987) | 

L’amuleto del norvegese Gert Nygårdshaug è il secondo episodio di una serie che conta ben dodici volumi con protagonista Fredric Drum. Pur non presentando particolari sfide traduttive (a differenza, per esempio, del secondo volume, Fredric Drum e il re di pietra, in cui il protagonista incontra una setta formata da giovani punk filosofi che parlano una lingua inventata), questo thriller ecologico ha richiesto molta attenzione nella resa di elementi stilistici e strutturali del testo, per restituire ai lettori italiani la cifra del particolare impianto narrativo di Nygårdshaug.

 

Le segnalazioni

di Anna Specchio | A proposito di: Kayoko Nohara, Translating Popular Fiction. Embracing Otherness in Japanese Translations, Oxford e New York, Peter Lang, 2018, pp. 236, € 51,90

Nel suo ultimo lavoro, Kayoko Nohara analizza alcuni testi letterari provenienti dalla popular fiction in lingua inglese e illustra le sfide che i traduttori giapponesi hanno dovuto affrontare. Considerando la grande importanza che l’atto di tradurre ha da sempre rivestito nel contesto giapponese, in una cultura avvezza sin da tempi remoti ad assorbire le altre, Nohara propone una disamina delle traduzioni di testi letterari al fine di comprendere come le culture altre pervadano oggi il paese del Sol Levante.

La citazione – Sul lettino del chirurgo

di Primo Levi | Essere tradotti non è un lavoro né feriale né festivo, anzi, non è un lavoro per niente, è una semi-passività simile a quella del paziente sul lettino del chirurgo o sul divano dello psicanalista, ricca tuttavia di emozioni violente e contrastanti. L’autore che trova davanti a sé una sua pagina tradotta in una lingua che conosce si sente a volta a volta, o a un tempo, lusingato, tradito, nobilitato, radiografato, castrato, piallato, stuprato, adornato, ucciso. E’ raro che resti indifferente nei confronti del traduttore, conosciuto o sconosciuto, che ha cacciato naso e dita nelle sue viscere: gli manderebbe volentieri, volta a volta o a un tempo, il suo cuore debitamente imballato, un assegno, una corona di lauro o i padrini.

Reminiscenze e borbottii / 11

Il vecchio lettore / 11 |

Il vecchio lettore non crede ai suoi occhi. Eppure c’è scritto proprio così:

Quella che stiamo vivendo non è solo una rivoluzione tecnologica fatta di nuovi oggetti, ma il risultato di un’insurrezione mentale. Chi l’ha innescata – dai pionieri di Internet all’inventore dell’iPhone – non aveva in mente un progetto preciso se non questo, affascinante e selvaggio: rendere impossibile la ripetizione di una tragedia come quella del Novecento.