Claudio Magris dixit
Il traduttore, talvolta, finisce per conoscere lo scrittore meglio di quanto non si conosca lui stesso, e capita che noti una caduta. È come se lo scrittore mancasse un po’ il bersaglio rispetto alla sua levatura, come se fosse infedele a se stesso, alla sua verità platonica. Allora il traduttore può intervenire e dirgli in qualche modo: stupido, qui non volevi scrivere così, lo so, perché ti sei distratto? A uno scrittore fa molto piacere essere corretto in questo modo.
(in Ilide Carmignani, Un po’ complice, un po’ rivale; il traduttore è il vero coautore. Incontro con Claudio Magris, in«Comunicare Letterature Lingue», a. VI (2000), n.6, p. 225)
Leggere vale più di scrivere; se proprio si vuole prendere la penna, meglio tradurre.
(Un altro mare, Garzanti 2007, p. 54)