L’ISPANOAMERICA IN LINGUA ITALIANA di Stefano Tedeschi | Risulta difficile indicare con chiarezza quale è stato il momento in cui si comincia a formare in Italia un vero interesse per la cultura ispanoamericana. Di certo già dagli anni venti del Novecento si possono rintracciare pionieristiche traduzioni, antologie, articoli su riviste specializzate, libri di viaggiatori e mediatori che si muovono tra le due rive dell’Atlantico, ma tutto sembra interrompersi con la guerra civile spagnola: le nazioni latinoamericane si schierano quasi tutte con la Repubblica, e la rottura con l’Italia fascista sarà totale.
Categoria: Numero 9 (autunno 2015)
Le note del traduttore Borìs Pasternàk
di Giulia Baselica | Pasternàk viveva di traduzioni dai classici delle maggiori lingue europee. Ebbe quindi modo di riflettere a fondo su questa attività. In più di un caso espressse per iscritto queste riflessioni, che, come gran parte della sua opera creativa, entravano ovviamente in conflitto con i canoni dogmatici dell'”estetica” sovietica.
Indagine su un mestiere malnoto
LA REVISIONE DELLA TRADUZIONE EDITORIALE IN ITALIA di Giovanna Scocchera | Negli ultimi quindici anni, la revisione delle traduzioni ha suscitato un interesse crescente da parte della ricerca accademica. Gli studi sperimentali condotti sulla revisione rientrano perlopiù nell’ambito della Translation Process Research, che si preoccupa di indagare la traduzione in quanto processo ‒ e quindi anche nelle sue fasi costitutive ‒ applicando diversi metodi e strumenti di ricerca di tipo prevalentemente quantitativo.
Vizi e virtù dei dizionari bilingui francese-italiano
LE RISORSE PER IL TRADUTTORE DAL FRANCESE di Annick Farina |
L’importanza del dizionario bilingue viene spesso sminuita, sia da parte di chi insegna la lingua e la traduzione, sia (forse di riflesso) dal traduttore stesso. Il disdegno espresso per queste opere si può ritrovare nell’immagine del bilinguismo totale del traduttore e della sua presunta capacità di creare in modo “automatico” il collegamento fra due lingue perfettamente conosciute.
A volte ritornano (ma in gran silenzio)
STORIA DI UNA NUOVA TRADUZIONE DI CAMUS di Damiano Latella | Dal 1947 al 2015. Tanto è durata la prima traduzione di un classico della letteratura francese del Novecento. Fino all’anno scorso (come ha fatto Fabio Stassi sul n. 6 della nostra rivista), si poteva citare un’unica persona per la traduzione di L’étranger di Albert Camus. Alberto Zevi,
Dalla tana alla luna
UNA TRADUTTRICE ITALIANA INVITATA IN TEXAS di Cristiana Mennella | Cristiana Mennella, traduttrice esperta di importanti autori americani contemporanei, ha trascorso un periodo di lavoro ospite a Marfa, in Texas, della Lannan Foundation, che, solita a invitare scrittori, ospitava per la prima volta un addetto alla traduzione. Qui Mennella racconta la sua esperienza.
Il signor sindaco traduttore
GAETANO NEGRI E PIERINO PORCOSPINO di Valeria Barbieri | Der Struwwelpeter è uno dei più famosi libri per bambini di lingua tedesca, scritto dal medico Heinrich Hoffmann Donner nel 1844 e pubblicato l’anno seguente. Di lì a poco il pupazzetto ha iniziato a girare il mondo, certo sulle proprie gambe, ma anche grazie all’aiuto di tanti traduttori che hanno permesso a generazioni di ragazzi di conoscerlo. Molti di questi “aiutanti” sono sconosciuti. Così è stato per la prima traduttrice italiana, di cui si ignora l’identità, ma che ha il merito di aver dato al pupazzetto il curioso nome di Pierino Porcospino. Altri sono invece inaspettati, come il secondo traduttore italiano: il senatore e sindaco di Milano, poligrafo e politico eminente Gaetano Negri.
Analisi dei problemi traduttivi in un modello didattico applicato
di Britta Nord | Come si insegna a tradurre? I docenti che si pongono questa domanda (ahimè, non tutti lo fanno) non ci metteranno molto a scartare l’approccio learning-by-doing, insegnare facendo: perché si rendono conto che la competenza traduttiva è troppo complessa per poter essere affidata al caso, perché si ritrovano invischiati in interminabili discussioni su cosa si possa dire e come lo si possa dire, o semplicemente perché non sanno cosa rispondere agli studenti, frequentanti e non, che gli chiedono come prepararsi all’esame. Ci vuole quindi un sistema didattico che dovrà essere tendenzialmente più di tipo top-down, dall’alto verso il basso, che non viceversa, bottom-up.
La recensione / 1 – Il testo in traduzione? Solo una tessera di un mosaico
La recensione / 2 – Una “sprovincializzazione” senza attori
di Gianfranco Petrillo
A proposito di: Giulio Einaudi nell’editoria di cultura del Novecento italiano, a cura di Paolo Soddu, Fondazione Luigi Einaudi – Studi 52, Leo S. Olschki editore, Firenze 2015.
Non ci si aspetti da questa raccolta di atti del convegno torinese dell’ottobre 2012 una gran luce che illumini la persona di Giulio Einaudi. La quale fondamentalmente enigmatica e sfuggente era e tale rimane, pur dopo la biografia dettatane successivamente da Gian Carlo Ferretti per il Dizionario biografico degli italiani.