Categoria: Archivio

Non c’è cura per la curiosità

di Claudia Zonghetti, curatrice di

Anton Čechov, Alla deliziosa creatura che mi ha graffiato il naso, Milano, Henry Beyle, 2017

Non c’è cura per la curiosità. Lo diceva Dorothy Parker ed è cosa molto vera, per fortuna.

Questo piccolo libro è un libro per curiosi.

Non per chi ama frugare tra la biancheria degli scrittori, per carità, ma per chi si diverte a vederli anche in pantofole,

Una traduttrice che mette becco

di Paola Mazzarelli, autrice di

Laura Ingalls Wilder, Piccola città del West. La casa nella prateria 5, Roma, Gallucci 2017 (da Little Town on the Prairie, New York, Harper & Bros, 1941)All’inizio degli anni ottanta del secolo scorso gli studenti di storia sociale dell’Università di Warwick trovavano nella bibliografia da portare all’esame anche Cuore di De Amicis. Se succeda ancora non so. Lo leggevano come documento di un universo sociale impensabile per l’Inghilterra coeva, dove – per fare un esempio – un figlio di carbonaio non avrebbe mai potuto sedere non già nello stesso banco, ma neppure nella stessa scuola, con un figlio di “signori”. L’episodio mi è tornato in mente traducendo i volumi

Otto traduttori (e una curatrice) in cerca di una voce

di Katia De Marco, curatrice di

Tove Jansson, Fair play, Milano, Iperborea, 2017 (da Rent spel, Stockholm, Bonnier, 1989), tradotto da Silvia Canavero, Gabriella Diverio, Samuela Fedrigo, Fabio Giuliari, Selena Magni, Giulia Pillon, Alessandra Scali e Andrea Stringhetti.

Questo libricino, scelto insieme alla casa editrice Iperborea che aveva già dato alle stampe alcuni dei libri «per adulti» di Tove Jansson, è stato tradotto a sedici mani

La recensione / 3 – L’ambizione di fornire una “linguistica per traduttori”

di Aurelia Martelli |

A proposito di: Marcella Bertuccelli Papi, Prima di tradurre. Note sui vincoli strutturali concettuali e culturali nella traduzione dall’inglese in italiano, Pisa, Pisa University Press, 2016, pp. 248, € 16,00

La quarta di copertina dichiara: «Queste Note non insegnano a tradurre bensì propongono alcune osservazioni come spunti per una riflessione sui vincoli strutturali, concettuali e culturali nella traduzione dall’inglese all’italiano». Il libro, dunque, mette saggiamente le mani avanti e non promette di fare ciò che nessun libro, e probabilmente nessun corso, può fare, ossia insegnare a tradurre. Infatti, prosegue la quarta:

La recensione / 4 – Il corpo della traduzione, o sulla visibilità del traduttore

di Giulia Grimoldi |
A proposito di: Barbara Ivančić, Manuale del traduttore, Editrice bibliografica, Milano, 2016, 166 pp., € 23,50

«Quale rapporto instaura il traduttore con il testo su cui lavora? Quale atteggiamento deve tenere? Che ruolo giocano la sensibilità linguistica e la creatività in una professione così delicata?» A questi e altri interrogativi, presenti fin dalla quarta di copertina, Barbara Ivančić cerca di rispondere in maniera esaustiva nel suo Manuale del traduttore. Il titolo del volume potrebbe trarre in inganno

La recensione / 5 – La generosità del sapere e il rispetto della differenza

di Sara Amorosini |

A proposito di: La traduzione letteraria anglofona. Il proprio e l’altrui – English e englishes. Gli autori postcoloniali di lingua inglese, Franca Cavagnoli, Hoepli, Milano 2017, 108 pp., € 19,90

Cambia la veste grafica, cambia l’editore e cambia il titolo, ma il lettore non si inganni: La traduzione letteraria anglofona conserva e racchiude in sé quel piccolo grande tesoro che fu Il proprio e l’estraneo nella traduzione letteraria di lingua inglese. Usciva infatti nel 2010

La recensione / 6 – Spunti di buon senso (ma chiedesi collaborazione del lettore)

di Marco Ravaioli |

A proposito di: Francesca Terranova e Maria Ludovica Trombetta, Tanto per intenderci. Conversazione sul buon tradurre, Guida, Napoli, 2016, pp. 76, € 9.00

In quarta di copertina viene definito “volumetto”, forse perché gli argomenti presentati non vengono fatti apparire più grandi di quello che sono. In questo modo concetti spesso trattati in modo oscuro vengono tradotti, è il caso di dire, in concetti chiari.

La recensione / 7 – Venti casi editoriali

di Damiano Latella |

A proposito di: Echi da Babele. La voce del traduttore nel mondo editoriale, presentazione di Massimo Bocchiola, Pavia, Edizioni Santa Caterina, 2016, 280 pp., € 18
Come ben sanno i nostri lettori, la traduzione editoriale è una professione fondamentale della filiera del libro, ed è giusto che non se ne occupino soltanto i traduttori o gli aspiranti tali. Proprio per questo, l’idea alla base di questo Echi da Babele ci sembra molto apprezzabile. Il volume, infatti, raccoglie una ventina di contributi degli iscritti al Master Professioni e prodotti dell’editoria 2015-2016 dell’Università di Pavia.