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La recensione / 4 – Il corpo della traduzione, o sulla visibilità del traduttore

di Giulia Grimoldi |
A proposito di: Barbara Ivančić, Manuale del traduttore, Editrice bibliografica, Milano, 2016, 166 pp., € 23,50

«Quale rapporto instaura il traduttore con il testo su cui lavora? Quale atteggiamento deve tenere? Che ruolo giocano la sensibilità linguistica e la creatività in una professione così delicata?» A questi e altri interrogativi, presenti fin dalla quarta di copertina, Barbara Ivančić cerca di rispondere in maniera esaustiva nel suo Manuale del traduttore. Il titolo del volume potrebbe trarre in inganno

La recensione / 5 – La generosità del sapere e il rispetto della differenza

di Sara Amorosini |

A proposito di: La traduzione letteraria anglofona. Il proprio e l’altrui – English e englishes. Gli autori postcoloniali di lingua inglese, Franca Cavagnoli, Hoepli, Milano 2017, 108 pp., € 19,90

Cambia la veste grafica, cambia l’editore e cambia il titolo, ma il lettore non si inganni: La traduzione letteraria anglofona conserva e racchiude in sé quel piccolo grande tesoro che fu Il proprio e l’estraneo nella traduzione letteraria di lingua inglese. Usciva infatti nel 2010

La recensione / 6 – Spunti di buon senso (ma chiedesi collaborazione del lettore)

di Marco Ravaioli |

A proposito di: Francesca Terranova e Maria Ludovica Trombetta, Tanto per intenderci. Conversazione sul buon tradurre, Guida, Napoli, 2016, pp. 76, € 9.00

In quarta di copertina viene definito “volumetto”, forse perché gli argomenti presentati non vengono fatti apparire più grandi di quello che sono. In questo modo concetti spesso trattati in modo oscuro vengono tradotti, è il caso di dire, in concetti chiari.

La recensione / 7 – Venti casi editoriali

di Damiano Latella |

A proposito di: Echi da Babele. La voce del traduttore nel mondo editoriale, presentazione di Massimo Bocchiola, Pavia, Edizioni Santa Caterina, 2016, 280 pp., € 18
Come ben sanno i nostri lettori, la traduzione editoriale è una professione fondamentale della filiera del libro, ed è giusto che non se ne occupino soltanto i traduttori o gli aspiranti tali. Proprio per questo, l’idea alla base di questo Echi da Babele ci sembra molto apprezzabile. Il volume, infatti, raccoglie una ventina di contributi degli iscritti al Master Professioni e prodotti dell’editoria 2015-2016 dell’Università di Pavia.

La recensione / 8 – Influenze note e influenze insospettate fra civiltà neolatine

di Maria Concetta Marzullo |

A proposito di: Traduzioni, riscritture, ibridazioni. Prosa e teatro fra Italia, Spagna e Portogallo, a cura di Michela Graziani e Salomé Vuelta García, Firenze, Olschki, 2016, pp. 142. € 19,00

Il volume racchiude i nove interventi della seconda giornata di studi del seminario permanente Relazioni linguistiche e letterarie tra Italia e mondo iberico in età moderna.

La recensione / 1 – Alcune osservazioni a un progetto ambizioso e meritorio

di Stefano Ondelli |

A proposito di: Eleonora Gallitelli, Il ruolo delle traduzioni in Italia dall’Unità alla globalizzazione. Analisi diacronica e focus su tre autori di lingua inglese. Dickens, Faulkner e Rushdie, Aracne editrice, Roma, 2016, 312 pp., € 30,00

Il volume espone i risultati di un progetto di ampio respiro (di cui «tradurre» ha già offerto un’anticipazione nel suo numero 8), che ha lo scopo di illustrare, con dovizia di materiali, il ruolo delle traduzioni nel contesto culturale italiano e valutare gli esiti degli approcci traduttivi sviluppati in momenti diversi della storia del nostro Paese dall’Unità a oggi.

La recensione / 2 – Uno strumento per «utenti iniziati» alle prese con l’arabo

di Isabella Camera d’Afflitto |

A proposito di: Eros Baldissera, Il dizionario di Arabo. Dizionario italiano-arabo / arabo-italiano, seconda edizione, Bologna, Zanichelli, 2014, pp. 580 (italiano-arabo) e pp. 776 (arabo-italiano), € 56,00 (e-book € 33,90)

Chi, come me, ha iniziato a studiare l’arabo negli ormai lontanissimi anni settanta (anzi nel 1969), ricorderà cosa volesse dire tradurre un testo con l’aiuto di “un terzo” di vocabolario arabo-italiano. Dopo aver continuato a pubblicare ristampe e aggiornamenti delle edizioni precedenti del Compatto e del Dizionario di Arabo (2004), Baldissera ha realizzato un’ulteriore e utilissima opera, più ampia di quelle esistenti sul mercato.

La recensione / 3 – Trapiantare: traduttori come mediatori culturali, o della traduzione come atto di cura

di Roberta Sapino |

Traduttori come mediatori culturali,a cura di Sergio Portelli, Bart Van den Bossche e Sidney Cardella, Franco Cesati Editore, Firenze 2016, 173 pp., € 17,00

Tradurre, lo dice la parola, è tra-durre, portare al di là, tendere ponti verso sponde straniere, più o meno note, più o meno lontane. L’immagine del traduttore-traghettatore, non a caso, è ricorrente, tanto nella saggistica critica quanto nelle parole dei traduttori chiamati a descrivere se stessi.

Un’altra immagine, meno frequentata, si disegna davanti agli occhi del lettore che si addentra tra le pagine di questo volume:

La recensione / 4 – L’operaio e la piccola borghese

di Gianfranco Petrillo
A proposito di: Elio Vittorini, Si diverte tanto a tradurre? Lettere a Lucia Rodocanachi, 1933-1943, a cura di Anna Chiara Cavallari e Edoardo Esposito, Milano, Archinto, 117 pp., € 20,00.

Ormai Lucia Rodocanachi non è più soltanto «mitica»: è un personaggio centrale della storia letteraria italiana della prima metà del Novecento. Se si assumono gli anni trenta come «il decennio delle traduzioni», secondo l’ormai famigerata definizione di Cesare Pavese, la «gentile signora» di Arenzano ne è una protagonista assoluta, négresse inconnue.

La recensione / 5 – Considerazioni psicoanalitiche sulle possibilità e le limitazioni del tradurre

di Rossella Bernascone |

A proposito di Traduzioni, numero speciale di «Psiche.Rrivista di cultura psicoanalitica», vol. II, n. 2/2015, Bologna, il Mulino, pp. 295-584, € 25,00

«Psiche» è la rivista di studi psicologici più antica d’Italia, fondata nel 1912 a Firenze da Roberto Assagioli. Il Focus del volume è uno scritto di Paul-Laurent Assoun, tradotto da Aurora Gentile – che nel corposo fascicolo compare anche come traduttrice del saggio di Janine Altounian e come autrice della scheda di lettura su La comunità dei traduttori di Yves Bonnefoy – dedicato al «desiderio del traduttore» e al suo inconscio traduttologo.