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La recensione / 5 – I vincoli che offrono libertà

di Daniele Petruccioli |

A proposito di Franco Nasi, Traduzioni estreme, Macerata, Quodlibet, 2015, 176 pp. , € 18

Nel suo famoso Dire quasi la stessa cosa (Bompiani 2003), Umberto Eco dedica un intero capitolo (pp. 299-314 dell’edizione 2006) a una serie di casi particolari: due sono autotraduzioni (Joyce in italiano, Tagore in inglese), il terzo è la traduzione di Eco stesso del testo oulipista forse meglio conosciuto di Raymond Queneau, Esercizi di stile. Benché ciascuna a modo suo (sul piano stilistico, semantico, culturale), tutte queste traduzioni sono caratterizzate da una sconcertante libertà – almeno dal punto di vista di una certa vulgata attenta al «significato» – rispetto al testo originale.

La recensione / 6 – Utili nuove indicazioni, ma uno sguardo un po’ rétro

di Franco Nasi |

A proposito di Francesco Laurenti, Tradurre. Storie, teorie, pratiche dall’antichità al XIX secolo, Roma, Armando, 2015, 272 pp., € 25

Le numerose e articolate teorie sul tradurre di questi ultimi decenni, quasi unanimemente, tendono a mettere al centro delle loro ricerche la descrizione dell’atto traduttivo. Inutile definire delle regole valide in generale; sembra invece essere più proficuo cercare di comprendere le norme che entrano in gioco in una particolare situazione traduttiva (editoriale, accademica, creativa ecc.) o in un determinato momento storico culturale. Così si guarderà alla possibile o presunta differenza fra traduzione, adattamento, imitazione, riscrittura, e da ultimo trans-creazione, con uno sguardo problematico e non definitorio,

La recensione / 7 – Voli e cadute di un grande ispanista

di Valerio Nardoni |

A proposito di Vittorio Bodini. Traduzione, ritraduzione, canone, a cura di Nancy De Benedetto e Ines Ravasini, Lecce, Pensa Multimedia Editore, 2015, 282 pp., € 35,00

Vittorio Bodini (1914-1970), poeta, traduttore, studioso militante e docente universitario, occupa un posto di primo piano nell’ispanistica del secolo scorso, soprattutto grazie alla sua opera di traduttore, che trova forse nella versione einaudiana del Don Chisciotte (1957) il suo punto più alto. A essa si affiancano però altri imprescindibili contributi, come, ad esempio, l’antologia dei Poeti surrealisti spagnoli (Einaudi, 1963),

La recensione / 8 – Senza traduzione non c’è sviluppo di cultura

di Gianfranco Petrillo |

A proposito di Tullio Gregory, Translatio linguarum. Traduzioni e storia della cultura, Firenze, Olschki, 2016

Non è chi non veda, anche non sapendo il latino, nella parola translatio (translationem all’accusativo) l’etimo dell’inglese translation, cioè traduzione. Perché tradurre è trasferire, transferre, il verbo di cui translatio è appunto il sostantivo. Gregory chiarisce presto: sotto l’endiadi usata da Quintiliano (I sec. d.C.) per indicare l’attività di traduzione, transferre aut circumire [trasferire e aggirare],

La recensione / 9 – Da scrittore per ragazzi a grande interprete dell’ambivalenza americana

di Mario Marchetti |

A proposito di Elisa Francesca Conselvan, La fortuna editoriale di Mark Twain in Italia, Editoriale Documenta, Cargeghe, 2015, 220 pp., € 20

Un lavoro di ricerca ottimo, quello di Elisa Francesca Conselvan, ottimo per la precisione e l’esaustività. Grazie ad esso possiamo sapere tutto su quello che è stato pubblicato di Mark Twain (nom de plume di Samuel Langhorne Clemens) in Italia. Possiamo sapere tutto su chi sono stati i suoi traduttori. Tutto su quando e da chi è stato pubblicato.

La recensione / 2 – Ritmi e fosforescenze

di Ornella Tajani |

A proposito di: Il senso del suono. Traduzione poetica e ritmo, di Fabio Scotto, Roma, Donzelli, 2013, pp. 224

Il volume di Fabio Scotto è una ricerca, un viaggio intorno al ritmo organizzato in tre fasi, attraverso le differenti ipotesi, interpretazioni e applicazioni. In una prima parte introduttiva, Scotto conduce una disamina di varie teorie contemporanee della traduzione,

La recensione / 3 – La realtà poetica sotto assedio

di Francesco Fava |

A proposito di: Poeti traducono poeti, a cura di Pietro Taravacci, Università degli studi di Trento, Dipartimento di Lettere e Filosofia, 2015, pp. 184, € 12.00

 

Ormai una dozzina di anni fa, la pubblicazione quasi simultanea di due imponenti volumi collettanei fissava le coordinate della riflessione critica italiana sulla traduzione di poesia, tracciando al contempo il solco di due ben marcate linee di indagine. La traduzione del testo poetico, raccolta di saggi curata da Franco Buffoni, si concentrava infatti innanzitutto sullo specifico dell’atto traduttivo di opere in versi, esaminato dall’interno e nelle sue implicazioni teoriche (Buffoni 2004, che amplia e completa il precedente Buffoni 1989); Traduzione e poesia nell’Europa del Novecento, coordinato da Anna Dolfi, dedicava invece al tema un’attenzione