GIOVANNA BEMPORAD DA OMERO A RILKE E RITORNO
di Flavia Di Battista | In una lunga intervista rilasciata nel 2008 Giovanna Bemporad ricorda con orgoglio i suoi esordi di traduttrice, frutto della «scoperta che un uomo maturo, com’era Carlo Izzo, ha fatto di una ragazzina quindicenne straordinaria, che traduceva tutti i grandi classici da tutte le lingue con una bravura da superare quella di tanti traduttori già famosi e conosciuti, tanto che si era sparsa la voce, si diceva, Traverso, Praz e Manacorda, eccetera: “Sì, ma quella li batte tutti”. Correva questa voce, no, che io ero più brava di tutti» (Bemporad 2011, 15). L’incontro con Izzo, che a quel tempo lavora sia come traduttore dall’inglese che come insegnante, avviene in un’aula scolastica e dà origine