Categoria: Numero 2 (primavera 2012)

Numero 2 (primavera 2012)

Tredici secoli, tremila chilometri, una sola famiglia universa

TIRO LIBERO | di Melania G. Mazzucco

«Ognuno di noi – diceva Lamartine (qui nell’italiano di Giuseppe Fanciulli) – leggendo si forma una famiglia universa, che sceglie da tutti i paesi e da tutti i tempi, per crearsi una specie di parentela spirituale, di società ideale». Così, un testo amato, scritto in una lingua straniera inaccessibile ai lettori italiani, ha sempre rappresentato per me un invito irresistibile, come il canto delle Sirene, a impegnarmi in prima persona per crearmi quella famiglia universa e allargata.

Il fantasma italiano di Tom Joad

SETTANT’ANNI E LI DIMOSTRA TUTTI | di Anna Tagliavini

Non si può continuare a far circolare un testo italiano antiquato, inadeguato e sforbiciato dalla censura e dall’autocensura di un libro che ha contribuito a plasmare il mito americano nel mondo.

Il «testo» e la «storia»

L’ETERNO ADOLESCENTE BARICCO E LA RESPONSABILITÀ DEL TRADUTTORE | di g. p.

Chi non si è appassionato a Furore? Quella lettura ci ha catturati come anni prima il Conte di Montecristo e ancor prima il Corsaro nero. Senza sapere che fra i tre c’era una bella differenza: uno scritto in inglese da un americano, uno scritto in francese, uno in italiano.

Benjy non gioca a golf

L’IMPRESA DI TRADURRE THE SOUND AND THE FURY DI FAULKNER | di Andrew Tanzi

Sin dalla sua pubblicazione nel 1929, The Sound and the Fury di William Faulkner esercita un grande fascino su critici, studiosi e appassionati di letteratura, i quali ancora oggi si prodigano per districare i viluppi mentali dei fratelli Compson.

Tradurre da una lingua che nulla ha in comune con la nostra

TRADURRE DALL’EBRAICO. INTERVISTA A ELENA LOEWENTHAL | di Paola Mazzarelli

Paola: Una volta mi hai detto che tradurre dall’ebraico per noi significa, rispetto a lingue più simili alla nostra, «tradurre senza aver niente in comune». Ecco, vorrei che tu spiegassi meglio che cosa intendevi dire.

Omaggio alla Catalogna

LA FORTUNA DELLA LETTERATURA CATALANA IN ITALIA | di Laura Mongiardo

Nell’ambito del diffuso interesse per la cultura ispanica – sia europea che sudamericana – che si è propagato in Italia, e non solo in Italia, negli ultimi decenni, un posto a sé occupa l’attenzione per la letteratura catalana, esplicatasi soprattutto verso i due generi narrativi che maggiormente catturano i lettori da un po’ di tempo in qua, quello “al femminile” e il poliziesco, ma anche da altri generi amati, come il romanzo storico.

Zia Barbara e Anita / 1

DUE GRANDI TRADUTTRICI DAL TEDESCO: BARBARA ALLASON E ANITA RHO | di Gianfranco Petrillo

Italianissimo, piemontesissimo quel cognome, risalente a un Alasone troncato dai francesi durante l’occupazione napoleonica (Allason 2008, 74). Niente affatto «un nome esotico

L’ostello della lontananza

NEL LAVORO DI TRADUZIONE CONFLUISCE TUTTA LA MIA STORIA | di Isabella Vaj

Essere il “doppio”, la controfigura di autori che danno voce a civiltà “lontane” in una lingua altra dalla loro impegna tutto l’essere di chi traduce: non solo la sua competenza linguistica, non solo la sua cultura, ma la sua esperienza personale, la sua storia.

Cinquant’anni da traduttore

GUADAGNARE BENE, GUADAGNARE POCO, GUADAGNARE COSÌ COSÌ, MA SEMPRE LAVORARE SODO | di Raffaele Petrillo

Ho cominciato a fare il traduttore più o meno negli stessi anni di Bianciardi, e con lo stesso editore. Campare (bene) facendo questo mestiere e inseguendo sogni è stata dura.

Donde estás traducción?

A PROPOSITO DI LE MANI SPORCHE DI ANGELO MORINO | di Mario Marchetti

È proprio il caso di parafrasare il titolo di un celebre bolero sudamericano per introdurre brevemente il bel saggio di Angelo Morino Le mani sporche. Appunti sul tradurre letteratura