I “FALLIMENTI” DELLA TRADUZIONE TEATRALE di Silvia Rogai | Ever tried. Ever failed. No matter. Try again. Fail again. Fail better, scriveva Beckett (Beckett 1983, 7; reso da Roberto Mussapi con «Sempre tentato. Sempre fallito. Non importa. Tentare di nuovo. Fallire di nuovo. Fallire meglio» – Beckett 1986, 67). Non trovo sintesi più appropriata alle mie riflessioni sulla traduzione drammaturgica di questo noto distico di ottonari in rima baciata. Una sintesi circolare: nel contenuto, nella forma e nella voce di un uomo di teatro consapevole dei margini di perfettibilità di ogni proprio operato.
Categoria: Pratiche
Bienvenidi a Venecia
L’ITALIANO COME LINGUA PARODIATA di Marco Ottaiano | Tradurre da una lingua straniera verso la propria presuppone sempre la difficoltà (oltre che la suggestione) di doversi muovere fra due diversi mondi culturali, di comprendere gli effetti che la lingua di partenza produce nel lettore che in quella lingua legge, di dover ricreare quegli effetti nella lingua d’arrivo.
Un dilettante alla corte dei classici
Le mani nella terrina di Grass
Acqua in bocca, ovvero Tradurre l’infinito
C’è un romanzo da tradurre (e ha le figure)
Per un Ulisse democratico
di Enrico Terrinoni | La traduzione di De Angelis del capolavoro di Joyce resta un classico della cultura italiana del secondo Novecento. Ma ogni opera, soprattutto un capolavoro, si presta per sua natura a più versioni, anche grazie – in questo caso – ai nuovi apporti interpretativi forniti dalla critica in questi cinquant’anni.
Paolo Nori e i classici russi dell’Ottocento (o della visibilità del traduttore)
Tu dai voce a me, io do voce a te
INTERVISTA AD ANNA NADOTTI
Incontro Anna Nadotti in un bar del centro di Torino in un pomeriggio chiaro di luglio. Ho con me gli appunti delle domande che voglio rivolgerle su La signora Dalloway, la nuova traduzione di Mrs Dalloway di Virginia Woolf da lei condotta per Einaudi, che Antonella Anedda ha definito con poetica esattezza «eroica». Ho subito la sensazione di parlare con qualcuno che è appena tornato da un lungo viaggio durante il quale ha incontrato tutti, Richard e Sally, Peter e Hugh, Lady Bruton, Rezia, Elizabeth, il dottor Holmes, i coniugi Bradshaw e naturalmente loro: Clarissa e Septimus. Voglio sapere come li ha trovati, per capire come li ha tradotti.
Tutta intera, sotto un cielo diviso
di Elisa Leonzio | Christa Wolf (1929-2011) è stata, insieme con Günter Grass, l’autore della letteratura tedesca contemporanea più noto e tradotto in Italia. Oggetto di numerosissimi saggi, monografie e recensioni in ambito accademico (tra di essi vanno ricordati in particolare i lavori di Anna Chiarloni, la raccolta di saggi curata da Giulio Schiavoni e, tra i più recenti, la monografia di Andrea Rota), la Wolf