LTit – Letteratura tradotta in Italia. Anteprima

di Michele Sisto

In questa nuova rubrica «tradurre» presenterà in anteprima alcuni degli studi sui mediatori italiani di letterature straniere che a partire dal 1° giugno 2018 appariranno sul portale LTit – Letteratura tradotta in Italia (www.ltit.it). I primi sono dedicati a Giuseppe Antonio Borgese (opera di Daria Biagi), Lavinia Mazzucchetti (Anna Antonello), Giacomo Prampolini (Sara Culeddu), Umberto Barbaro (Simone Costagli) e Tommaso Landolfi (Stefania De Lucia): sono ordinati per data di nascita, perché l’attività di chi precede spesso prepara il terreno per quelli che seguono. La nozione di mediatore include non solo i traduttori in senso stretto, ma anche editori, direttori di collana, direttori di riviste letterarie, consulenti editoriali, agenti letterari, scrittori e critici in veste di prefatori o recensori: insomma tutti coloro che hanno un ruolo nel selezionare autori e testi stranieri e nel presentarli ai lettori italiani, spesso suggerendo, in modo esplicito o implicito, una chiave di lettura.

Ciascuno studio o «traiettoria» – il termine è preso in prestito da Pierre Bourdieu – è composto da una cronologia e da un saggio, attraverso i quali si è cercato non solo di fare una ricognizione delle molteplici attività di mediazione svolte da personaggi a volte oscuri o insospettabili, ma anche e soprattutto di contestualizzarle in un sistema di relazioni estremamente dinamico, ma generalmente lasciato in ombra: quello tra i gruppi letterari di punta che decidono le nuove tendenze, le riviste letterarie e gli editori che pubblicano le collane più aperte alla letteratura straniera. L’accertamento di dati di per sé banali – se e come un certo personaggio abbia imparato una certa lingua straniera, da quale a quale data abbia diretto una certa collana, in che rapporti fosse con questo o quell’altro mediatore – ha a volte richiesto un lavoro minuzioso e ha spesso portato a scoperte sorprendenti. Specie nei casi di personaggi poco o nulla studiati, come quasi sempre i traduttori, sono state necessarie ricerche, anche d’archivio, di cui queste traiettorie costituiscono solo l’inizio, e i cui risultati verranno via via aggiornati su LTit.

La prevalenza dei mediatori dal tedesco, in queste prime traiettorie, si deve al fatto che la ricerca ha avuto inizio dallo studio delle traduzioni di questa letteratura. LTit nasce dal progetto FIRB/Futuro in Ricerca Storia e mappe digitali della letteratura tedesca in Italia: editoria, campo letterario, interferenza finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MIUR) per il periodo 2013-2018, coordinato da Michele Sisto con Anna Baldini e Irene Fantappiè, e sviluppato presso l’Istituto Italiano di Studi Germanici in Roma, l’Università per Stranieri di Siena e l’Università di Roma 1 «La Sapienza». Per la cornice teorica e gli sviluppi della ricerca si vedano il numero 3 (2016), monografico, della rivista «lettere aperte» [http://www.lettereaperte.net/numeri/numero-32016/storia-e-mappe-della-letteratura-tedesca-in-italia-il-primo-novecento] e Anna Baldini, Daria Biagi, Stefania De Lucia, Irene Fantappiè, Michele Sisto, La letteratura tedesca in Italia. Un’introduzione (1900-1920), Macerata, Quodlibet, 2018, primo titolo della collana «Letteratura tradotta in Italia».