RIFLESSIONI SU RISCRITTURA, TRADUZIONE E DIDATTICA di Camilla Miglio | L’idea che vada esplorato un “canone sommerso” appartiene alla filologia dei testi antichi, che ancora in tempi recentissimi lavora sulla trasmissione di testi perduti. Perduti perché non protetti dalle istituzioni della polis; perché orali e rimasti nella dimensione performativa; perché esclusi dalla conservazione d’archivio o di biblioteca a causa del loro contenuto ritenuto basso e non adeguato alla memoria di lunga durata.
Categoria: Pratiche
Dal diario di una traduttrice: «Carte in tavola»
LA RIPRESA DI UNA VECCHIA TRADUZIONE, CON L’AUSILIO DELL’AUDIOLIBRO di Rossella Bernascone | E come si fa, quando a distanza di trent’anni, occorre rivedere una traduzione e non si dispone più del testo originale scritto? Quella di ripensare un libro tramite l’interpretazione di un’attrice o di un attore che lo legge in originale è un’esperienza viva e singolare.
Tradurre a 32 mani
IN UNA SCUOLA PER TRADUTTORI, UN VERO LIBRO PER UN VERO EDITORE di Paola Mazzarelli | Nella scuola per traduttori editoriali dove insegno, la seconda metà del corso (pari sulla carta a 300 ore di lavoro, cioè al 50% delle ore totali; ma in realtà se ne fanno di più) è dedicata, come oggi si usa nelle scuole professionali, a uno stage che simula il più possibile una vera esperienza di lavoro. Nel nostro caso, si tratta della traduzione collettiva da parte degli allievi di un testo di prossima pubblicazione presso un editore nazionale.
Piccoli traduttori crescono
TRADURRE FREEDOM WRITERS IN CLASSE di Susanna Basso | Le esperienze di insegnamento della traduzione all’interno del curriculum scolastico si stanno facendo sempre più frequenti. Di una, presso il Liceo Galielo Galilei di Ostiglia, hanno dato conto le insegnanti che l’hanno condotta, le professoresse Carla Barbi e Maria Chiara Romani, (Fahernheit 451 ritradotto da liceali). Ora riferiamo su quella in corso presso il Liceo Maria Mazzarello di Torino.
Heaney poeta di terra
INTERVISTA A FRANCESCA ROMANA PACI E MARCO SONZOGNI
di Anna Ravano |
Francesca Romana Paci e Marco Sonzogni sono due fra i traduttori italiani del grande poeta irlandese. La loro conversazione con Anna Ravano illumina non soltanto i criteri che ispirano il loro lavoro, ma anche, e forse soprattutto, qual è il legame più intimo e signficativo fra chi traduce poesia e il poeta tradotto.
Una grande fioritura, ma ancora tante lacune
LE TRADUZIONI DI NARRATIVA ROMENA IN ITALIANO, 1990-2014
di Roberto Merlo |
Un’ampia e ragionata rassegna della crescita che l’attenzione verso i narratori romeni ha subito in Italia negli ultimi decenni, in concomitanza con la crescita dell’immigrazione di cittadini romeni, che oggi rappresentano nel nostro paese la più numerosa comunità straniera.
Inventività linguistica e virate gratuite
NICOLA PASQUALETTI E DELIA ANGIOLINI DI NUOVO ALLE PRESE CON UWE JOHNSON
di Paola Quadrelli |
A distanza di quasi dieci anni dalla pubblicazione presso Feltrinelli del secondo volume degli Jahrestage di Uwe Johnson – editi originariamente da Suhrkamp in quattro parti tra il 1970 e il 1983 – esce finalmente presso la coraggiosa casa editrice romana L’Orma il terzo volume (Uwe Johnson, <em>I giorni e gli anni, 20 dicembre 1967 – 19 aprile 1968</em>, traduzione di Nicola Pasqualetti e Delia Angiolini, Roma, L’Orma, 2014, pp. 552, €26,00). La meritoria impresa editoriale,
L’argot n’existe pas…
di Luciana Cisbani |
L’argot non esiste. L’affermazione grazie a Dio non è mia, ma del lessicografo e studioso di argot Gaston Esnault (1901, XV). Per essere meno dogmatici, diciamo che sarebbe opportuno non parlare mai di argot al singolare e che, come suggerito in tempi più recenti da Denise François-Geiger in un denso intervento sull’argot nella letteratura,
Una casa per i traduttori, a Roma
UNA ISTITUZIONE CON POCO SPAZIO FISICO MA UN GRANDE SPAZIO CULTURALE
di Simona Cives |
L’esistenza di una Casa delle Traduzioni, da poco fondata a Roma nell’ambito del sistema bibliotecario urbano sul modello di quelle esistente in vari paesi europei, è ancora poco nota. La storia inizia nel 2008. L’impresa era di non poco conto.
Fahrenheit 451 ritradotto da liceali
di Carla Barbi e Mria Chiara Romani |
Nell’anno scolastico 2013-2014 una quinta classe del Liceo scietifico Galielo Galilei di Ostiglia (Mantova), sotto la guida della docente di italianio e di quella d’inglese, si è cimentata con la ritraduzione del capolavoro di Ray Bradbury, di cui Mondadori continua a ripubblicare la versione di Giorgio Monicelli, risalente al 1956